Prato, 27 gennaio 2014 - Maliseti  ha tirato fuori il cuore. Certe tragedie uniscono tutti e l’unica possibilità, in questi momenti, è stare accanto a chi dovrà convivere con questo dolore. Così, già dalla mattina di ieri, tutta la comunità del “Guado” - zona di Maliseti - si è subito stretta attorno ai genitori di Alessio e Donato Imundo, i due ragazzi di 17 e 23 anni che hanno perso tragicamente la vita nell’incidente avvenuto in via Filzi sabato notte.

Testimone diretto del dolore della famiglia è Andrea Priolo, consigliere Pdl della cirscoscrizione ovest, ma soprattutto un carissimo amico del padre e della madre dei ragazzi, Canio e Gina. «Appena ho saputo quello che era successo sono andato da loro, a portare le mie condoglianze. Sono miei carissimi amici, li conosco bene. In queste situazioni non ci sono parole, possiamo solo stringerci nel dolore e pregare per loro».

Nella mattina di ieri la casa di via Ardonne è stata teatro di un continuo viavai di amici, parenti, conoscenti, i tantissimi che conoscono e amano questa famiglia e hanno voluto portare un pensiero di vicinanza, un abbraccio, una parola di conforto. Il padre imbianchino e la madre casalinga sono «sconvolti — continua Priolo — In un attimo hanno perso due figli, portati via da una tragica e assurda fatalità. Ieri la casa era veramente piena di persone».

Come ha raccontato lo stesso padre dei ragazzi all’amico Andrea, infatti, «Alessio e Donato non uscivano quasi mai insieme, anche a causa della differenza d’età». «Per caso però, sabato sera erano usciti insieme all’amico che adesso lotta all’ospedale, e insieme alla ragazzina di Alessio — continua Priolo — Avevano appena riaccompagnato la ragazza a casa, a Chiesanuova, poi su quella maledetta strada che tutti noi conosciamo bene e facciamo tante volte al giorno è successo tutto... Come lo dirà chi di dovere. Quello che resta è un enorme dolore e la consapevolezza che nessuno si merita di vedersi portar via due figli in un solo momento. E’ una tragedia».

Il ricordo di Alessio e Donato è una ferita aperta: «Li conoscevo bene — dice ancora Priolo — li avevo visti crescere. Erano bravi ragazzi, venivano da una famiglia perbene, molto amati e conosciuti e pieni di amici. Donato lavorava come operaio (alla Italgronda, e amava la musica, ndr), Alessio aveva lasciato la scuola e a breve avrebbe iniziato un corso di parrucchiere in un’agenzia di formazione».

Sconvolto anche il presidente della circoscrizione ovest Giovanni Mosca, che sta a Maliseti e ha speso tutta la giornata di ieri in giro per la frazione incontrando cittadini che non si davano pace. «Maliseti è una frazione sotto choc per questa tragedia immane. Sono veramente dispiaciuto, conosco di vista i genitori e mio figlio è uno dei tanti che erano amici di Alessio e Donato. Non sono andato a trovare la famiglia, non era il caso — racconta — Sono cose che colpiscono al cuore e lasciano tanta amarezza. Non si sa veramente cosa pensare. I loro amici sono stati tutto il giorno di fronte al circolo in cui si ritrovavano, incapaci di muoversi. E pensare che sabato sera stavano tornando dal centro della città, neanche da troppo lontano...».

Martina Nesti