Prato, 1 ottobreb 2013 - Il profilo dei nuovi cinesi di Prato verrà illustrato nel corso del convegno che si tiene il 4 ottobre dalle 9,30 alle 18 all’auditorium della Camera di Commercio sul tema «Fortunatamente vendo ai cinesi».

L’identikit che emerge è il risultato di una ricerca, che è stata commissionata dall’Osservatorio sociale regionale all’Università di Siena. E così si vede che vengono smentite delle certezze come il fatto che i cinesi non arrivano a Prato solo dal Whenzou e dallo Zhejiang, ma anche dal Fujian e dalla Manciuria che sono più poveri e con meno reti sociali. 

Tra i dati che emergono dall'indagine non è un mistero poi che i cinesi sono formidabili consumatori intendendo il consumo come status symbo, mentre si sta affermando sempre più anche un ceto medio orientale.

Chi arriva: non più solo zhejiangesi e whenzouesi...
Arrivano "nuovi" cinesi dal Fujian e dalla Manciuria (più poveri e con meno reti sociali)e in parallelo diminuisce il flusso dal Zhejiang... perché il migrante non è più percepito positivamente in patria ma come una persona che non ha colto o non riesce a cogliere le opportunità che offre il suo sviluppo tumultuoso...

Chi rimane: la "Mianzi" ("faccia") e la paura di perderla definitivamente..
Le interviste mostrano che oggi i cinesi si sentono in imbarazzo nei confronti di amici e parenti rimasti in patria; con la diffusione dei nuovi mezzi di comunicazione (attraverso i tanti blog, l’utilizzo di skype e dei social network) le condizioni di vita all’estero sono molto più note rispetto a soli dieci anni fa. Il grande sviluppo del turismo ha fatto sapere in patria come vivono e lavorano le migliaia di connazionali che si trovano in Italia rendendo così possibile un paragone con i disprezzati nongmingong, i lavoratori migranti che si riversano dalle campagne nelle grandi città cinesi in cerca di impiego.

Non più solo imprese ma anche tanti negozi!!
Non solo ristoranti, come un tempo. Al contrario, lo sviluppo di una serie di attività commerciali differenziate e variegate (dai bar ai servizi per le persone, per semplificare). La crescita delle attività commerciali (i negozi di prossimità) è figlia della crisi (un numero significativo tra i nuovi commercianti era prima impegnato nel settore manifatturiero ...ex-prontisti, ex-titolari di laboratorio), ma è anche un segnale di cambiamento importante tra i cinesi rispetto alla voglia di differenziare le proprie attività produttive e lavorative. Emerge un nuovo "patto del diavolo" (rispetto a quello "a monte" della migrazione): chi ce l’ha fatta ad emanciparsi dal debito migratorio può scegliere anche di guadagnare meno ma di avere allo stesso tempo la possibilità di fare altro nella vita.
Ci sembra un notevole cambiamento culturale...promosso attraverso il commercio al dettaglio.. (un ambito per altro poco studiato a Prato per la rilevanza delle imprese a conduzione cinese)

Prove di ceto medio?
Seppure rappresenti ancora una minoranza, l’ascesa di una sorta di "ceto medio" composto da commercianti, professionisti, persone occupate nei servizi alle imprese, potrebbe portare all’affermarsi di una nuova presenza cinese con un sistema valoriale ibrido, ben radicata nella società ospite e portatrice di una cultura mista.. sicuramente in discontinuità con quella finora al centro della comunità cinese pratese.

Cinesi come formidabili consumatori: dal cocomero al Suv!!
Sapevate che sono grandi consumatori di cocomero... ma forse non sapevate che... (al convegno saranno mostrati i prodotti e i settori che vanno per la maggiore...).. e dei campi merceologici nei quali oramai sono i migliori clienti o addirittura i soli clienti!!! (fortunatamente vendo ai cinesi!! )
A tal proposito, la definitiva trasformazione dei cinesi in formidabili consumatori locali contribuisce alla circolazione del denaro sul territorio, superando la vecchia immagine stereotipata dei cinesi interessati solo ad inviare rimesse in Cina.

"Consumo, dunque sono": il consumo come simbolo di status
I benestanti cinesi comprano (e frequentano, ostentando le loro auto di lusso per arrivare nei parcheggi limitrofi ai luoghi di consumo) gioielli, vino pregiato, beni da regalare al loro ritorno in patria per differenziarsi dai più poveri, i quali, non potendolo fare, tendono ad emularne le gesta (e l’atteggiamento verso il consumo) andando anche, seppur con minore frequenza, negli stessi luoghi di "moda" dei più ricchi.

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Il consumo come rito collettivo e di svago
Senza distinzione tra i generi ma con una maggiore accentuazione per quanto concerne le fasce più giovani della popolazione, i cinesi sembrano attribuire una valenza più collettiva e "rituale" alla pratica di consumo rispetto agli italiani e tendono quindi a vivere questi momenti come una vera e propria occasione di svago ludico-ricreativo in cui tempo libero e tempo del lavoro domestico si sovrappongono l’uno con l’altro, trasformando i luoghi di consumo in luoghi di socializzazione e di ritrovo.

Il consumo e il commercio al dettaglio come strumenti di integrazione
I consumi hanno una ricaduta diretta sul territorio in termini di ricchezza diffusa, coinvolgendo nelle dinamiche tra consumatore e venditore anche la popolazione autoctona.
Il rapporto di consumo tende ad affrancarsi dal puro consumo etnico, che rimane invece legato ai vecchi processi di insediamento incentrati intorno ai primi ristoranti e al perimetro territoriale nel quale si è concentrata la migrazione cinese; allo stesso tempo, è un tramite per un maggiore interscambio culturale, favorendo la conoscenza reciproca.

Non più solo Chinatown
Crescita dei residenti nella Circoscrizione Sud, dove si registra l’incremento più elevato (+2.209 unità nel periodo 2003-2012) e fuori dal perimetro del "Macrolotto 0"...
Il ruolo centrale del fengshui: la disposizione della casa in base ai principi del fengshui, che rende alcune abitazioni inaspettatamente più appetibili di altre sta cambiando alcuni segmenti territoriali del mercato della casa!!!!