Prato, 29 luglio 2013 - Picchiata senza un motivo. Carlotta Guastini, figlia dello storico allenatore del rugby pratese Gianluigi Guastini, è stata presa a pugni e calci mentre face sgambare i suoi cani.

"Non ho ancora capito che cosa sia successo, sono sotto choc". Carlotta ha 25 anni e ha una passione sfrenata per i suoi due cani, un maschio e una femmina di Bull terrier. La sua "colpa" è stata quella di avvertire un uomo, italiano di mezza età che aveva un cane, che il suo Bull terrier maschio, a volte, dà problemi in presenza di altri maschi. Una frase usuale tra i padroni dei cani che, però, questa volta ha fatto scoppiare il finimondo in un’area di sgambatura in un autogrill vicino a Modena.

"Venerdì sera mi trovavo in un autogrill vicino Modena dopo un viaggio in Argentina — ha raccontato la ragazza dopo essere stata al pronto soccorso — Avevo appena ripreso i cani da una pensione per animali a Pavia e stavo facendo ritorno a Prato. Ho notato l’area di sgambatura, così ho pensato di far fare una corsa ai miei cani. Siccome il maschio, a volte, si azzuffa con gli altri maschi, ho chiuso il cancello con il guinzaglio in modo da segnalare la presenza di un cane maschio nell’area sgambatura. E’ una sorta di ‘codice’ che si usa anche in città. E’ normale chiedere se i cani stanno con gli altri oppure no. Non l’avessi mai fatto". Erano le 22,30 quando la ragazza è stata aggredita. Una coppia è arrivata con un altro cane e ha trovato il cancello chiuso con il guinzaglio di Carlotta. Senza preoccuparsi di chiedere se il cane fosse aggressivo sono entrati nell’area togliendo il guinzaglio dal cancello.
"L’uomo mi è venuto subito addosso — ha raccontato Carlotta — senza che i cani si fossero neppure guardati. Mi ha tirato alcune spallate e spinte. Mi sono spaventata e ho preso il cane per tenerlo fermo. A quel punto ha cominciato a dare calci in pancia al cane. Fortissimi, uno dopo l’altro. Ho tentato di fermarlo ma non ci sono riuscita e per tutta risposta mi ha colpito con un pugno in faccia. Mi ha rotto gli occhiali. Avevo il naso che sanguinava, un ciglio rotto e l’occhio nero. Era come indemoniato. La donna che era con lui non ha mosso un dito". Per fortuna, la ragazza è stata aiutata da alcune persone che hanno assistito alla scena.

"Alcuni passanti si sono messi a urlare per farlo desistere — continua Carlotta —, ma lui continuava a dare calci al cane. A quel punto gli ho detto che avrei chiamato la polizia. L’uomo è corso verso la macchina per andarsene, ma l’ho fermato per chiedergli le generalità. I testimoni mi hanno dato una mano. Ho fotografato la targa col cellulare e alla fine mi ha mostrato i documenti. Se n’è andato prima che arrivasse la polizia".
 

La ragazza ha preferito non chiamare l’ambulanza nonostante avesse il naso che perdeva molto sangue. "Non avrei saputo dove lasciare i cani — aggiunge —. Ho sporto denuncia alla polizia quando è arrivata all’autogrill e ho preferito rimettermi in marcia. Avevo fretta di portare il cane da un veterinario, temevo potesse sentirsi male per i calci ricevuti». Non era, però, la serata fortunata di Carlotta perché al ritorno ha trovato un incidente ed è rimasta in coda fino alle sei di mattina. "E’ stato un incubo, non mi fermerò mai più da sola in un autogrill", conclude amareggiata. Sabato Carlotta ha portato prima il suo cane dal veterinario — fortunatamente sta bene — poi è andata al pronto soccorso.
Laura Natoli