Prato, 5 marzo 2013 - Anche Prato si prepara a celebrare Gabriele D'Annunzio, nato il 12 marzo di 150 anni fa. Giovedì 14 marzo alle 21 in Biblioteca Lazzerini si terrà la prima di una serie di iniziative, promosse dall'assessorato alla cultura del Comune, per rendere omaggio allo spirito di un genio, che vide nascere le sue “aspirazioni giovanili” proprio nella nostra città.

La serata sarà dedicata alla presentazione di “Il secondo amante di Lucrezia Buti”: il volume, appena stampato e disponibile nei prossimi giorni nelle librerie di tutta Italia, è l’unico testo autobiografico sull'adolescenza del sommo poeta, originariamente inserito nella raccolta Le faville del maglio ed è ora disponibile per la prima volta come singola opera, grazie alla casa editrice pratese Piano B edizioni.

"La presentazione di questo volume è il modo più giusto per aprire le celebrazioni dannunziane - dice l'assessore alla cultura Anna Beltrame -, per almeno quattro motivi. Racconta gli anni pratesi del grande scrittore; non era mai stato pubblicato prima d'ora in modo autonomo; la casa editrice non solo è di Prato, ma è gestita da giovani donne con tanta passione per il loro lavoro; il testo rappresenta un ideale richiamo alla grande mostra sul Rinascimento pratese e i Lippi, prevista a settembre in Palazzo Pretorio. Ringrazio Francesca Goti e Martina Grassi, e tutto lo staff di Piano B, a cui si deve l'idea, che il Comune ha subito sostenuto".

Curatore del volume è Angelo Piero Cappello, lo studioso di letteratura italiana che ha scoperto negli archivi del Vittoriale, disseppellendola dall’oblio, l’autobiografia di d’Annunzio, pubblicata da Vallecchi nel 2004 con il titolo Il fastello della mirra.

Ambientato a Prato, negli anni in cui il giovane Gabriele compie i suoi studi al Liceo Cicognini (1876-1880), Il secondo amante di Lucrezia Buti narra della vita quotidiana del convittore e delle sue prodezze di studente poco abituato all’ordine e alla disciplina. È a Prato che, nell’ammirare gli affreschi del Duomo, l’immaginazione del giovane rimane colpita dalla figura di Lucrezia Buti, modella immortale di Filippo Lippi (primo e unico ‘amante’ di Suor Lucrezia), e dall’affascinante storia che legò i due in un amore peccaminoso.

È di lei che d’Annunzio diventerà, nel racconto, il secondo ‘amante’, motivo intorno al quale annoderà i fili, altrimenti dispersi, della sua autobiografia di adolescente. Un’adolescenza per le vie della città di Prato, che rivela tutti i segnali di ‘una precoce eccezionalità d’uomo e di artista’, come la storia biografica e letteraria di Gabriele d’Annunzio avrebbe poi dimostrato.

A presentare Il secondo amante di Lucrezia Buti, per la serata in Lazzerini, sarà Marino Biondi, docente di letteratura italiana all'università di Firenze.