Prato 1 marzo 2013 - Un lungo e articolato cartellone di appuntamenti che mette al centro la scienza e il piacere della scoperta. Si tratta di “Dalla terra al cielo, un magnifico viaggio” la rassegna di eventi promossa dal Museo di scienze planetarie della Provincia di Prato che spazia fra costellazioni, pianeti, astronomia e che è stato realizzato in collaborazione con le associazioni del territorio. Incontri, presentazioni di guide ambientali e volumi, osservazioni della volta celeste e visite guidate che si snodano lungo tutto il 2013.

La ricca kermesse è stata presentata dal direttore del Museo Marco Morelli insieme al presidente della Provincia Lamberto Gestri, l'astronomo e divulgatore Mario di Martino, esperto nello studio di crateri da impatto.

“Il Museo di Scienze Planetarie per la prima volta avvia un’importante campagna didattico-divulgativa rivolta ai cittadini – sottolinea Morelli - Il Museo, oltre agli importanti risultati ottenuti nella didattica per le scuole e, in campo internazionale, nella ricerca scientifica, da quest’anno valorizza le competenze delle associazioni di appassionati del settore scientifico, coniugando l’attività amatoriale con quella di istituzioni di ricerca e università.” Gli appuntamenti in calendario sono organizzati infatti in collaborazione con Polaris - associazione astrofili Prato, l’associazione mineralogica Prato Pistoia, la Società italiana di malacologia con Dodo-line, e il sostegno fondamentale dell’Università di Firenze e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. All’organizzazione degli eventi ha contribuito la Provincia di Prato, il Comune di Vaiano e il Club Alpino Italiano.

“Il nostro museo è una vera eccellenza che ha ottenuto da poco anche il riconoscimento regionale – ha detto Gestri – Per dare futuro al nostro territorio dobbiamo far si che scienza, ricerca e cultura facciano rete e si promuovano reciprocamente. E' una carta vincente per affrontare le difficoltà ed è una opportunità che il Museo ha dimostrato di saper cogliere realizzando questo cartellone.” E' di eccellenza non solo regionale ha parlato Di Martino, che collabora con l'istituto nazionale di astrofisica di Torino e che terrà una delle relazioni previste dal programma. “Il Museo pratese è una realtà scientifica unica in Italia – ha detto – Una istituzione in grado di offrire un supporto fondamentale al campo della ricerca e al tempo stesso di divulgarne le scoperte.”

Ma torniamo al cartellone. Sono quattro le sezioni all'interno delle quali si sviluppa “Dalla Terra al Cielo”; si parte da incontri che si concentrano sull'osservazione della volta celeste con una serie di appuntamenti mensili (“Il cielo: fra scienza e mitologia”), e si arriva a un vero e proprio corso di astronomia che lungo undici incontri si propone di esplorare gli astri e osservarli con i telescopi. Non mancano le presentazioni di volumi e incontri su lo spazio e l'universo, ma anche il nostro territorio e l'attualità, (“L'Universo del giovedì”) e infine due appuntamenti, fuori del Museo, per osservare il fenomeno delle stelle cadenti (il 10 agosto) e il sole e il cielo notturno a Vaiano (Il 14 luglio nel suggestivo spazio della villa di San Gaudenzio, già frequentata nel passato da Galileo Galilei).

Ma il cartellone strizza un occhio anche ai più piccoli (“Un, due, tre … Stella”) con una serie di minicorsi per avvicinare anche i bambini alla scienza. Per dicembre è in preparazione (sarà definito in settembre) un programma che metterà al centro la Cometa Ison, il corpo cometario che promette di essere uno dei maggiori avvenimenti astronomici della storia dell’umanità. A ottobre è prevista una mostra itinerante di campioni di meteoriti che dal Museo di Scienze Planetarie di Prato si sposteranno nel Planetario di Stia, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

Il Museo di Scienze planetarie è gestito dalla Fondazione Prato Ricerche (Provincia, Università di Firenze e fondazione Pro Verbo). Fin fin da subito ha dimostrato una particolare vocazione per lo studio e la raccolta delle meteoriti, ne possiede una collezione di ben 1.219 esemplari, di cui 300 classificate dal museo stesso, collezione che vanta alcuni reperti eccezionali. Parte importante della ricerca condotta dal Museo è lo studio dei crateri da impatto che si sono originati proprio per la caduta di grandi meteoriti o asteroidi sulla Terra.

Ogni anno il museo ospita circa ottomila visitatori, poco meno della metà sono studenti, nel 2012 sono state 175 le classi provenienti da scuole di tutta Italia che hanno effettuato una visita guidata.