Poggio a Caiano, 24 febbraio 2013 - “Io voto lo stesso!!”. Con questo slogan in Spagna ieri si è già votato per le politiche e gli studenti portano in trionfo Beppe Grillo. Ma si è votato anche nelle città universitarie dove soggiornano gli studenti del progetto Erasmus.

Non è uno scherzo anche se il voto non avrà valore ma è un atto simbolico pensato dai giovani che chiedevano di votare, senza dover tornare in Italia. A Siviglia hanno votato 155 studenti e il Movimento 5 Stelle ha fatto il pieno alla Camera: 59 voti (38,1%). Seguono con 30 voti il Pd (19,4%), 24 la lista Monti (15,5%), 13 Sel (8,4%), 12 Rivoluzione Civile Ingroia (7,7%), 6 Fare (3,9%), 2 Pensionati (1,3%), 1 Mir/Pdl/Fratelli Italia/Fiamma tricolore/Casini (0,6%) e 4 schede nulle.

I votanti al Senato sono stati 41 e anche qui il gruppo di Beppe Grillo ha preso 14 voti e il 34,1%, il Pd 10 voti e il 24,4%, Sel 5 voti (12,2%), 4 voti Ingroia e Monti (9,8%), 2 Fare (4,9%), 1 Forza Nuova (2,4%) e 1 scheda nulla. L'età media dei votanti: 23/24 anni.

A raccontarci questa idea del voto è Francesca Cosenza, studentessa di Poggio a Caiano in trasferta a Siviglia: “Siamo coscienti che non valgono i nostri voti, ma vogliamo manifestare la nostra volontà di adempiere al nostro diritto dovere di votare, che dovrebbe essere inviolabile. In tutti i paesi esiste una maniera di votare, che sia mail, uffici predisposti, a noi non ce lo permettono! Nel 2001, sono state create le condizioni affinché solo i cittadini italiani residenti all'estero o temporaneamente all'estero potessero esprimersi nel loro diritto/dovere: ma la legge non è uguale per tutti? L'era della tecnologia avanza e l'Italia non è riuscita a trovare la strumentazione valida perché tutti gli italiani potessero espletare un diritto costituzionale”. Perciò ieri, dalle 16 alle 20 gli studenti hanno votato in piazza Alfalfa, nel bar Il Ruko, che ha dato la sua disponibilità ad ospitare questa curiosa manifestazione. Il quotidiano El Mundo ha chiesto a Francesca Cosenza di scrivere un articolo sulla loro iniziativa, poi è nato un video postato su Facebook dove gli studenti di Madrid, Cork, Dublino, Marsiglia, Lisbona, Bruxelles, Londra, Parigi, Amsterdam, Valladolid, Valencia, Siviglia e altre città davanti alla webcam dicono “io voto lo stesso!”.

La validità dell'iniziativa e l'impegno messo da Francesca e i suoi amici ha convinto anche una ditta come la Ceres a sponsorizzare l'evento. A votare con Francesca anche studenti di Prato, Carmignano e Firenze. “La nostra protesta – conclude Francesca - è nata in concomitanza della presa di coscienza che nessuno ci avrebbe mai permesso di poterci esprimere”.

Come è stata organizzata questa giornata elettorale e come si è svolta? Ce lo racconta un altra studentessa Elisa Gregani: “L’ambiente elettorale consta di due seggi, di due scrutatori che si alternano  e di un presidente sempre presente che dirige e supervisiona le votazioni. Fuori dai seggi è presente un cartellone bianco dove ognuno può scrivere il proprio parere riguardo alle lezioni parallele, al fatto della preclusione del voto, al motivo di partecipazione all’evento. Un cameraman è impegnato a videoregistrare commenti degli Italiani affluiti  alle urne e di altri studenti  e lavoratori stranieri venuti a sostenere la nostra causa per ribadire il concetto che questi possono far valere i propri diritti anche all’estero. 

L’affluenza  alle urne si è verificata nelle prime ore soddisfacente e partecipativa.  Anche studenti Erasmus con sede in altre città spagnole hanno partecipato al nostro seggio. Indice del fatto che è stata attivata una campagna efficace.

Ciò che colpisce è l’abilità con cui giovani laureandi si siano sensibilizzati, ingegnati  e organizzati in tempi ristrettissimi. Riunioni  frequenti e una forte propaganda resa possibile soprattutto grazie ai social network, ormai canale sicuro di scambio e ricezione di idee e informazioni. Giovani studenti e lavoratori italiani che non vogliono rinunciare ai propri diritti.

Una lotta questa, anche se puramente  ideale, che speriamo servirà a legiferare sopra la possibilità di voto ai non residenti futuri. Il presente che si attiva per un futuro migliore, questo sono, e questo vogliono essere , le centinaia di ragazzi che hanno organizzato-partecipato al seggio autogestito sivigliano.

È sconvolgente e indegno precisare che siamo cittadini di un Paese Europeo sprovvisto di una legge che tuteli il diritto al voto  degli studenti fuori sede. Ci sembra doveroso sottolineare la disponibilità, la solidarietà e i consensi ricevuti dal Paese ospitante. Ringraziamo il bar  Ruko ‘n’ Roll, punto di riferimento delle notti sivigliane, per aver adibito il locale a pseudo-seggio elettorale, l’ organizzazione ESN (Erasmus Student Network), e la testata giornalistica “El Mundo” per aver pubblicato un articolo a riguardo”.
M. Serena Quercioli