Prato, 8 dicembre 2012 - Spesso è definita come un laboratorio sulla strada dell’integrazione con i cinesi (e gli immigrati in generale) e così il primo sportello bancario in Italia dedicato interamente ai cinesi non poteva che nascere a Prato. Già attivo da alcuni mesi, il “corner cinese” nella filiale della Banca Popolare di Vicenza di via Filzi, a Casarsa (in piena Chinatown) è stato inaugurato ufficialmente ieri. Fortemente voluto dall’ex direttore regionale di Bpvi Franco Tonato, il corner vuole attrarre imprenditori e clienti cinesi incrementando un trend che vede i clienti di nazionalità cinese del Gruppo Bpvi rappresentare a Prato il 3% del totale.

Complessivamente, al 30 settembre 2012, Banca Popolare di Vicenza ha attivi, in Toscana, oltre 6mila 400 rapporti intestati a nominativi nati nella Repubblica Popolare Cinese, dei quali oltre 2mila riconducibili ad attività imprenditoriali. «Con questa iniziativa — dice Gianni Zonin, presidente di Banca Popolare di Vicenza — la nostra Banca si conferma banca del territorio, attenta ai cambiamenti e all’evoluzione dell’economia, aperta ai nuovi mercati e all’internazionalizzazione delle imprese attraverso lo sviluppo di attività bancarie a livello internazionale. L’imprenditoria cinese ha portato un importante impulso all’economia di Prato ma anche a tutto il territorio nazionale e coinvolge il nostro paese in un importante flusso di scambi commerciali. Banca Popolare di Vicenza intende, quindi, continuare a consolidare la sua presenza nel territorio toscano e confermarsi partner solido e preparato ad affiancare e offrire sicurezza alle imprese cinesi che intendono operare nei nostri mercati».

Ieri, come detto, la cerimonia ufficiale di inaugurazione di questo spazio cinese (ben riconoscibile dal colore rosso) con il direttore regionale Centro Sud Italia, Costante Turco, a fare gli onori di casa e l’ambasciatore Ding Wei ad apprezzare l’iniziativa: «È un passo importante per la cooperazione economica e per l’integrazione fra le due comunità in città». Wei ribadisce che «questo sportello dedicato ai cinesi può intensificare la presenza e lo sviluppo della comunità cinese a Prato».

Parole che, forse, non devono aver entusiasmato proprio tutti i pratesi presenti, visto che i problemi di convivenza non mancano, ma proprio questa iniziativa di Bpvi può «rappresentare uno degli strumenti che favoriscono l’integrazione della comunità», dice il vicesindaco Goffredo Borchi, sottolineando come «il distretto pratese si dimostra in grado di essere al centro di scelte innovative».

I problemi, come detto, non mancano e lo stesso ambasciatore lo riconosce, ma nega che ci sia una vera e propria “mafia cinese” a Prato: «Ci sono crimini frammentari che deploriamo». Borchi su questo replica: «Mi pare che queste parole siano smentite da quanto ci dicono magistratura e forze dell’ordine».

Per Bpvi, si tratta di un passo importante guardando alla sua strategia complessiva: verso i cinesi nel territorio italiano (a partire da Prato, ma altri sportelli potrebbero nascere a Campi Bisenzio e a Santa Croce sull’Arno) e verso l’economia cinese nel suo complesso. «Abbiamo grande attenzione per la Cina, con due sedi a Hong Kong e Shanghai», ha concluso Zonin.