Campi Bisenzio, 1 novembre 2012 - Il centro commerciale questa volta ha sgretolato la tradizione di andare il 1 novembre alla messa al cimitero. Difficile infatti che la gente ci vada il 2 novembre (che è la vera commemorazione dei defunti) in quanto è un giorno lavorativo. Fatto sta che al centro commerciale non rinuncia nessuno e i lavoratori, insieme ai loro familiari, hanno colto l'occasione per rimarcare la protesta.

 “Oggi tutti choosy” è lo slogan lanciato dai lavoratori dei Gigli a Campi Bisenzio, dai loro amici e parenti per dire no alle aperture domenicali e festive selvagge. Il primo novembre, Ognissanti, le commesse si sono sentite “schizzinose” dopo che lavorano tutti i giorni feriali e le domeniche.

 Il movimento “Domenica No Grazie” è tornato in piazza, stavolta dentro I Gigli (che ieri hanno contato circa 65.000 presenze) a poche settimane dalla manifestazione del 7 ottobre. Il flash mob è iniziato con oltre mezz'ora di ritardo proprio perché la gente non trovava parcheggio. Sui sacchetti bianchi che avrebbero dovuto calarsi sul capo (ma carabinieri e sicurezza hanno consigliato di evitare) a simboleggiare la condizione di invisibilità che vivono i lavoratori, hanno scritto le lettere che compongono la frase “oggi tutti choosy”.

Dal 7 ottobre la situazione è peggiorata: “Lavoro in un negozio di abbigliamento – racconta Eleonora Cianchi di Prato – ed eravamo in 7 commesse, ora siamo in 5. Il motivo? I costi gestionali sono aumentati e la proprietà non riesce a far fronte alle spese perciò ha eliminato due commesse e trasformato le festività e le domeniche in giorni ordinari, quindi non si percepisce neanche la maggiorazione. Dal luglio scorso non ho una domenica libera. Lavorando 4 domeniche al mese prendo 1000 euro”.

Non c'è stata nessuna assunzione a Panorama – dicono Paolo Fabbrini di Poggio a Caiano e Chiara Doni di Fucecchio – i problemi perdurano e sono fonte di disagio. Oltre a non pagarci lo straordinario né la maggiorazione, adesso facciamo meno ore durante la settimana e si lavora 6 giorni con un solo giorno libero”.

“Io sono qui per il mio fidanzato – dice Giulia Biagioni di Prato – e pensiamo soprattutto al futuro. Quando lui è entrato l'accordo era per una domenica al mese, poi sono diventate quattro. Io sarò una veterinaria, dovrò fare i turni e come faremo?”.

Il centro commerciale I Gigli ha sempre avuto presenze record ma oggi questo fiume di visitatori di tutte le età (in pochi ieri comunque si sono interessati alla causa della categoria) non corrisponde agli scontrini emessi dai negozi e infatti, alle 18,30 la gente girava senza shoppers dei negozi in mano o chi aveva fatto acquisti erano pochi. Questo ha portato alla necessità di tagliare i costi per garantire le aperture.

“Nostro figlio – raccontano Grazia e Luciano, genitori di Prato – solo oggi (ieri, ndr) ha pranzato con noi. Perchè non era di turno ma ha lavorato tutte le domeniche, compreso ferragosto”.

Oltre, alle domeniche, i lavoratori sono preoccupati dalle aperture festive (si parlerebbe già del 26 dicembre) e la situazione si fa sempre più tesa.
M. Serena Quercioli