Prato, 26 giugno 2012 - Un bambino, Franco Lori, 11 anni, morto, altri, di una comitiva di una cinquantina di bambine e bambini in escursione sulla Calvana, monte sopra Prato, disidratati e stremati. E' successo nel pomeriggio. Un elicottero del 118 ha trasportato all'ospedale di Careggi a Firenze il bambino piu' grave poi deceduto mentre i vigili del fuoco hanno prestato soccorso agli altri, muovendosi da terra e con un elicottero. Per le operazioni di soccorso del piccolo è stato coinvolto anche il Soccorso Alpino.

Si tratta di un gruppo parrocchiale di Paperino, una frazione alla perfieria di Prato.

Una situazione tragica visto che uno dei bambini, un undicenne, è andato in arresto cardiaco ed è morto appunto all'ospedale di Careggi.

Il gruppo avrebbe camminato per chilometri sotto il sole. Da qui i malori. Molti dei bambini non sono riusciti a proseguire la marcia dopo essersi sentiti male. Per la natura particolarmente impervia della zona, vengono tutti evacuati con l'elicottero a gruppi di sette-otto persone. Il trasferimento di tutto il gruppo a Prato si è concluso senza problemi. Oltre all'elicottero toscano, un altro elicottero è arrivato di supporto da Bologna.

Il gruppo, tutto di ragazzi tra gli otto e i sedici anni, doveva arrivare fino al rifugio di Casa Bastone.

Una vera tragedia per la comunità pratese. Il padre del piccolo Franco Lori, all'esterno del pronto soccorso di Careggi, aspetta di sapere cosa deve fare, a questo punto, ma, dice, "non mi interessa parlare né coi medici né sapere cos'è successo esattamente", spiega in lacrime.

I bimbi che sono stati soccorsi sul monte Calvana che domina Prato erano in gita accompagnati da alcuni adulti tra cui il parroco di Paperino. La gita in cui erano impegnati e' una ''classica'' che viene organizzata ogni anno dalla parrocchia con i panini portati da casa.

E il bambino di undici anni andato in arresto cardiaco si è sentito male poco prima del pranzo.

PER SALVARE IL PICCOLO TENTATA LA CIRCOLAZIONE EXTRACORPOREA

E' stata tentata anche la circolazione extracorporea per tentare di salvare il piccolo Franco Lori, il bambino undicenne morto oggi in seguito ad un arresto cardiaco sulla Calvana a Prato. ''Il ragazzo ha avuto un malore. E' stato portato con l'elisoccorso, e quando e' arrivato abbiamo tentato una circolazione extracorporea ma non c'e' stata ripresa dell'attivita' cardiaca.

Accertamenti sulle cause del decesso sono adesso in corso'', ha detto Valerio Del Ministro direttore sanitario dell'azienda universitaria ospedaliera fiorentina di Careggi. La Usl di Prato intanto ha reso noto che i 74 bambini, il parroco e due accompagnatori ''che - si aggiunge in una nota - apparivano emotivamente provati per quanto accaduto ma erano in buone condizioni di salute''.

LA TESTIMONIANZA DEL PADRE DEL BAMBINO MORTO: "ORA SI FARA' NUOVI AMICI IN PARADISO"

''Non mi interessa parlare con i medici. Ormai non possono guarirlo'', ha detto il padre del piccolo Franco Lori, il bambino undicenne morto in seguito ad un ad un arresto cardiaco. La madre e' la prima ad essere arrivata all'ospedale di Careggi, in lacrime, accompagnata dalla sorella e dalla nipote.

Il padre, autotrasportatore, e' arrivato dopo circa un'ora: era al lavoro sulla costa toscana quando ha saputo della morte del piccolo, che era figlio unico.

La famiglia si era trasferita un anno fa da Poggio a Caiano a Paperino ed il piccolo aveva cominciato a frequentare la parrocchia ed avviato dagli stessi genitori al Gres, il gruppo estivo che ha organizzato la gita di oggi. ''Lo abbiamo mandato sperando che si facesse nuovi amici, anche se lui preferiva stare in casa a giocare con il computer. Ora gli amici se li e' fatti in Paradiso''.

Il padre del piccolo ha anche aggiunto che il figlio non aveva particolari malattie e che ''era tifoso della Fiorentina: avrebbe voluto giocare a calcio, ma - dice ancora sotto choc e trattenendo le lacrime - era una schiappa...''.

Secondo le prime informazioni i ragazzi sarebbero stati choccati dal vedere il loro compagno accusare il malore per il quale adesso e' stato portato in ospedale. Adesso vengono definiti come abbastanza tranquilli nella caserma dei vigili del fuoco di Prato, alcuni anche eccitati dall'imprevisto volo in elicottero.

Alla caserma dei pompieri sono intanto arrivati alcuni dei genitori che, pero', non hanno ancora visto i propri figli che sono all'interno della struttura dove sono anche visitati dal personale sanitario.

Via via che arrivano a terra, i ragazzi sono stati trasportati al comando provinciale dei vigili del fuoco, dove vengono dissetati e rifocillati. Al comando dei vigili del fuoco è presente personale medico che ha visitato i bambini. Nessuno di loro è grave, a parte il bambino che ha avuto il malore.

Vincenzo Bennardo, vigile del fuoco di Prato, a Tgcom24 conferma che il ragazzino più grave è stato trasportato in elicottero dal soccorso sanitario, "il resto della comitiva lo stiamo trasportando con l`elicottero dei Vigili del Fuoco di Bologna alla sede centrale del comando di Prato e i familiari si stanno recando qui per recuperarli. Ne abbiamo circa 46 qui, quindi il prossimo volo li porterà tutti qui".

Sono stati riaccompagnati a casa dai genitori i bambini che oggi hanno partecipato alla gita in montagna con l'undicenne morto in seguito ad un arresto cardiaco durante l'escursione. I genitori escono alla spicciolata dalla caserma dei vigili del fuoco di Prato: ancora nessuno sa, pero', che il bambino e' morto.

''Stanno tutti bene - spiega una madre, Stefania - e' una gita che fanno ogni anno e gli accompagnatori sono attentissimi. Se qualcosa e' andato storto non e' colpa loro''.

I bambini, spiega il comandante dei vigili del fuoco di Prato Vincenzo Bennardo, sono stati controllati da tre medici e tre infermieri. ''Stanno bene - ha detto anche lui - hanno sofferto un po' di caldo e di sete.
Erano una settantina, tutti delle elementari e delle medie''.

I genitori hanno avuto anche parole di elogio e di apprezzamento per il parroco di San Martino a Paperino, don Carlo Gestri, che ha accompagnato i ragazzi nell'escursione.

La zona del monte della Calvana è particolarmente brulla.

LE INDAGINI, IL MAGISTRATO: "NON ESCLUSO PROBLEMA CONGENITO"

''Le indagini sono a 360 gradi'', ma fra le ipotesi prese in considerazione dagli investigatori c'e' anche quella che alla base del malore che ha provocato il decesso del bambino durante la gita sulla Calvana a Prato si sia ''un problema congenito''.

E' quanto spiegano dalla procura di Prato in merito all'indagine aperta sull'accaduto. Al momento non ci sono indagati. In procura si spiega che gli investigatori stanno ascoltando alcuni responsabili della gita e che domani sara' deciso se disporre o meno l'autopsia. A quel punto ci saranno, come atto dovuto, eventuali iscrizioni nel registro degli indagati. In procura si ricorda come il bambino deceduto sia l'unico ad essersi sentito male e che al momento non emergono cause evidenti del decesso.

IL PARROCO SOTTO CHOC

E' stato il primo a lanciare l'allarme e ora e' sotto choc don Carlo Gestri, il parroco della chiesa di San Martino a Paperino, frazione di Prato, che questa mattina ha organizzato l'escursione finita tragicamente con la morte di un bambino di 11 anni in seguito ad un malore.

A quanto si apprende da fonti della Diocesi, dopo l'arrivo dei soccorsi il parroco, che e' stato l'ultimo a salire sull'elicottero, si e' ritrovato con i ragazzini che partecipavano all'escursione nella caserma dei vigili del fuoco.

Don Carlo Gestri, che accompagnava in gita i ragazzi insieme a 16 animatori, conosceva bene i luoghi e i sentieri del monte Calvana. E' stato lui a comunicare alla famiglia che il bambino aveva avuto un malore.

LA TESTIMONIANZA DI UNA BAMBINA

''Stavamo camminando da un po', eravamo quasi in vetta quando ci hanno detto che un bambino si era sentito male. Mi sono voltata e lo stavano soccorrendo''.

E' il racconto di una bambina di dieci anni che faceva parte del gruppo soccorso oggi sulla Calvana a Prato.
''Avevamo un po' caldo ed ero un po' stanca - aggiunge - ma eravamo tranquilli. E' una gita che facciamo ogni anno ed e' sempre stato divertente''. La piccola ancora non sa che il suo compagno e' morto e quando le chiedono del viaggio in elicottero per tornare a Prato si apre in un sorriso e risponde: ''Non c'ero mai salita prima d'ora. Ho avuto un po' di paura ma e' stato divertente''.

TRAGEDIE IN GITA: I PRECEDENTI

Il ragazzino morto oggi mentre era in gita sul monte Calvana con un gruppo della parrocchia di Prato, va ad aggiungersi ad una lunga lista di giovanissimi rimasti vittime di incidenti e tragedie durante periodi di vacanza o nel corso di gite scolastiche. Ecco alcuni degli episodi più significativi.
MADESIMO, 1999: Due ragazzine di 13 anni, Giulia Perlini e Anna Ciocchetta e una di 12, Martina Signorini facevano parte di un gruppo di una 40 di scout tra gli 8 e i 13 anni. Il 7 agosto dormivano in
una tenda sopra delle palafitte che i ragazzini avevano realizzato su un torrente in Val Febraro, quando un'onda le ha travolte. In quel punto del torrente l'acqua era profonda non pi— di 50 centimetri ma una
frana a monte aveva bloccato il regolare flusso del fiume. Quando la diga improvvisata ha ceduto, l'acqua Š scesa a valle e ha travolto la palafitta.
VENTOTENE, 2010: la gita scolastica di una scuola media di Roma nell'isola pontina si trasforma in tragedia: dal costone di tufo che sovrasta Cala Rossano, si stacca un pezzo di roccia e piomba sulla
spiaggia da un'altezza di circa sei metri. Il blocco travolge due ragazze di 14 anni, Francesca Colonnello e Sara Panuccio, che muoiono poco dopo. Nell'incidente altri due studenti rimangono feriti.
FIRENZE, 2002: Una bambina di 11 anni di una scuola media di Marignolle, nei dintorni di Firenze, muore travolta da un masso durante una gita scolastica nel parco di villa Demidoff.
AUGUSTA 1982: Uno studente di 16 anni di una scuola superiore di Augusta muore precipitando in un pozzo non segnalato durante una visita al teatro greco di Palazzolo Acreide.
TORINO, 2006: Un ragazzo di 17 anni di una scuole per geometri di Correggio, in provincia di Reggio Emilia, muore a Torino dove era in gita con la scuola precipitando da un cornicione dell'albergo:
stava tentando di raggiungere un'altra stanza passando dalla finestra.
TERMOLI 2003: Sette ragazzini devono la vita al sacerdote che li accompagnava, don Stefano Gorzegno. In gita parrocchiale a Termoli, i piccoli erano entrati in acqua ma a causa del mare molto mosso
in sette rischiarono di annegare. Ad uno ad uno il prete li riportò a riva e pochi istanti dopo si accasciò sulla sabbia e morì.

L'ESPERTO: DIFFICILE CHE IL CALDO ABBIA UCCISO

''E' difficile che il movimento e l'esercizio fisico, che sono salutari, possano aver fatto star male cosi' tanti bambini, e addirittura averne ucciso uno. Sarei molto cauto nel creare un nesso causa-effetto tra sforzo fisico e morte. Il fatto che siano stati male anche altri bambini potrebbe far pensare anche ad una tossinfezione''.

A dirlo e' Alberto Ugazio, presidente della Societa' italiana di pediatria (Sip), commentando la morte di un ragazzo 11enne, che insieme a un gruppo di bambini e ragazzi tra gli 8 e 17 anni oggi aveva fatto una gita in montagna vicino Prato.

''Certo, ci sono malattie che con il sole, il caldo e lo sforzo fisico possono peggiorare - continua Ugazio - come cardiopatie congenite o la fibrosi cistica, ma il movimento fisico in se stesso non uccide. Tra l'altro tra i 9 e gli 11 anni e' l'eta' in cui si e' piu' resistenti alla fatica. Certo, se si e' fatto camminare questi bambini ininterrottamente sotto il sole, senza farli bere, e' diverso, ma qui si chiamano in causa responsabilita' penali''.

La Sip ha stilato comunque un elenco di raccomandazioni di buon senso clinico per i bambini quando fa caldo, come spiega Alessandro Fiocchi, presidente della Sip Lombardia. ''Bisogna evitare di uscire di casa nella fascia oraria giornaliera piu' calda, cioe' dalle 11 alle 18, seguire un'alimentazione a base di frutta e verdura fresca e verificare sempre la corretta conservazione di tali prodotti - precisa - nonche' fargli bere piu' acqua del normale ogni giorno''.

Poi cercare di mantenere l'ambiente dove si vive fresco, quindi tenere chiuse le porte e le finestre esposte al sole ed arieggiare la sera, usare apparecchi di rinfresco e deumidificazione anche per i bambini piccoli, facendo attenzione a non rivolgere direttamente verso di loro il flusso dell'aria.

Coprire i bambini con indumenti leggeri e tenere la loro testa coperta da un cappellino ad ogni uscita, limitare l'attivita' ludica all'aperto durante le ore del giorno in cui il sole e' piu' forte, rinfrescarli frequentemente con docce e bagni per abbassare la temperatura corporea. Se il bambino prende farmaci infine, curare con attenzione le temperature consigliate in modo da evitare di superarle.

IL VESCOVO PRIMA IN QUESTURA, POI DAI GENITORI

E' in questura il vescovo di Prato, monsignor Gastone Simoni, che vuole comprendere bene quanto successo al piccolo Franco Loi, morto questo pomeriggio dopo un malore sul monte della Calvana durante una gita con l'oratorio estivo della parrocchia di Paperino. Il vescovo appresa appresa la notizia si e' subito mobilitato per
mettersi in contatto sia con il parroco, don Carlo Gestri, sia con la famiglia del bambino: in serata dovrebbe incontrare i genitori di Franco all'ospedale di Careggi, a Firenze.

''Sono affranto dal dolore - ha detto monsignor Simoni -. Prego il Signore per il bimbo e per la sua famiglia, che ho nel cuore. Questa morte e' un fulmine funesto in una realta' bellissima come quella degli oratori estivi parrocchiali che da anni compiono un servizio prezioso ai ragazzi, alle famiglie e alle parrocchie e quindi a tutta la societa' pratese''.

Si tratta di quasi 3500 ragazzi e di una quarantina di oratori, si legge in una nota della diocesi. In segno di lutto la direzione della Pastorale giovanile che coordina l'Estate ragazzi estivi, in accordo con il vescovo, ha cancellato la festa diocesana degli oratori in programma il prossimo 3 luglio.