Prato, 30 marzo 2012 - Alzi la mano chi non ha subìto un furto di bicicletta a Prato negli ultimi anni. Certe categorie sorrideranno: i pendolari e gli studenti che prendono il treno, per esempio, sono abituati a trovare il lucchetto tranciato e lasciato per strada dove avevano legato la propria due ruote.

 

Una piccola speranza, almeno per qualche decina di derubati: sul nostro sito internet è possibile visualizzare una galleria fotografica delle biciclette attualmente immagazzinate nel deposito della polizia di Stato, in via Baldinucci, dove un tempo si trovavano gli uffici del commissariato prima che l’avvento della provincia portasse alla realizzazione della questura (zona via Valentini). Si tratta di mezzi rinvenuti per strada, sequestrati o ritenuti proventi di furto. C’è di tutto: dalla bicicletta da donna, la classica olandesina, perfino con il seggiolino speciale per trasportare bambini, alla Torpado con la inconfondibile canna a due aste, mountain bike economiche e prestigiose Legnano con i freni a bacchetta, perfino una bicicletta da ragazzini.

 

LA PROCEDURA per rivendicare la bicicletta non è particolarmente complessa: la Questura, infatti, ha preso una decisione dopo aver constatato che il tema è particolarmente sentito in città, considerato anche che ogni giorno negli uffici della polizia c’è qualcuno che denuncia il furto del proprio mezzo.

 

Dunque la polizia, con la benedizione del questore Filippo Cerulo e l’interessamento del capo delle Volanti, Gian Fabrizio Moschini, ha deciso di attivare una sorta di «sportello biciclette» che sarà in funzione il sabato dalle 9 alle 10, rivolto a chi potrà dimostrare di essere il legittimo proprietario di una delle biciclette in magazzino. Una volta esperito l’iter da seguire, sarà così possibile riaverla indietro.

 

D’ALTRA parte una vecchia bicicletta può avere un valore affettivo particolare, può essere utile per chi magari non vuole spendere i parecchi soldini che servono per un mezzo nuovo: quelle particolarmente economiche si trovano anche sotto i cento euro, ma per una due ruote pregiata, magari attrezzata con le borse laterali, ne possono servire anche 700 o più.

 

A Prato le biciclette vanno via come il pane: ne vengono rubate molte, secondo una nostra statistica di qualche anno fa più di due al giorno (e si tratta solo dei casi denunciati a polizia o carabinieri: tanti desistono se il mezzo portato via è vecchio e di scarso valore).

 

Negli ultimi anni da più parti è stato segnalato che in certi punti chiave, come i giardini pubblici di via Colombo, non è raro incontrare qualche soggetto, spesso tossicodipendente, che per pochi euro vende una bici, evidentemente provento di furto. Una strada rischiosa: si rischia la denuncia per ricettazione.

 

Meglio cercare sul nostro sito la propria bicicletta o, se si è tra i fortunati che non hanno mai subìto un furto, procurarsi un lucchetto molto robusto... e sperare di non incappare in un ladro con delle tronchesi ancor più robuste.

                                                                                                                                                                  Luca Boldrini