Prato, 6 febbraio 2012 - IL GELO e le temperature polari non hanno scoraggiato la «Danza del drago», il corteo che, come ogni anno, viene organizzato dall’assocazione buddista di Prato in collaborazione con Dryphoto arte contemporanea per festeggiare il capodanno cinese. Ieri si è consumato il secondo appuntamento della manifestazione, cominciata sabato nella zona industriale del Macrolotto. Nella mattinata figuranti, musici, ballerini, agghindati con i vestiti tipici della tradizione cinese, hanno solcato le vie di Prato partendo dal tempio buddista di piazza della Gualchierina per raggiungere S.Domenico.
 

 

AI LATI delle strade del percorso molti gli italiani incuriositi, così la sfilata si è svolta all’insegna della commistione italo-orientale: le movenze dei figuranti, animate dai gruppi cinesi e dal folclore della formazione «I giganti» di Agliana, sono state accompagnate dagli sbandieratori della Signoria di Firenze, mentre i canti hanno avuto l’appoggio della filarmonica Verdi di Luicciana.
 

 

UNA SPINTA alla partecipazione trasversale è venuta dagli organizzatori, come riconosce il Comune di Prato: «La comunità buddista cinese si è attivata per coinvolgere le associazioni italiane nella manifestazione — dice l’assessore all’integrazione Giorgio Silli — Non posso che lodare questa disponibilità, il dialogo con i buddisti è sempre stato improntato alla correttezza e alla costruttività e così sarà in futuro. Magari i rapporti con la comunità cinese fossero sempre così...».
 

 

PAROLE DI entusiasmo, addirittura, da parte di Loredana Ferrara, assessore al sociale della Provincia di Prato, che ha inserito il capodanno cinese nell’ambito del progetto Alter mundi.

 

Ho visto tanta partecipazione, anche di italiani, questo è un buon segnale di integrazione — è il suo commento — Nessuno ha contestato la sfilata. Stiamo ottenendo degli ottimi risultati, anche grazie all’azione della Provincia». Nel pomeriggio si sono tenute altre sfilate a Seano, sempre nel segno della curiosità, della partecipazione e, per una volta, dell’integrazione.