Prato, 20 novembre 2011 - SPETTACOLO, musica, circo. Ma, soprattutto, rumore. Con - anche - la risposta alla domanda che, sommessamente, molti si sono fatti nel corso dell’inaugurazione del negozio «Well I never», nel pieno centro di Pontassieve: «Ma, alla fine, questo commesso gay è stato trovato?». «Diciamo che non era la caratteristica principale che cercavamo — dice Danilo Zanna, il direttore del gruppo Diddi — Anche se, in fondo, la richiesta dell’annuncio l’abbiamo rispettata. Magari non proprio con una figura maschile». Una commessa, dunque. Che poi, alla fine, non sarà nemmeno facilmente riconoscibile, se è vero - come è vero - che «Well I never» a Pontassieve di ragazze a lavorare ne avrà tre. Più un ragazzo, ancora in prova, che dovrebbe diventare di ruolo tra qualche tempo. Sul cui orientamento sessuale, oltretutto, non è dato sapere. L’elemento certo, in questa storia, è che nel capoluogo della Valdisieve si sono creati quattro nuovi posti di lavoro. Il doppio rispetto a quelli che l’azienda aveva originariamente previsto. In vendita, nel negozio, c’è moda femminile. Destinata alle ‘teen’. In stile inglese, che da noi non si trova facilmente.

 

Magari tutto il frastuono mediatico che si è scatenato intorno a quell’annuncio economico ‘Cercasi commesso gay’ riuscirà anche a produrre qualche beneficio in termini di vendite. «Certo - ammette Zanna - di pubblicità ce ne siamo fatta molta. Però quella ricerca di personale voleva essere un elemento d’inclusione. Se un’azienda che vende roba prettamente femminile cerca commessi, la mia esperienza dice che arrivano quasi sempre domande da parte di donne». Invece questa volta è andata diversamente. Dopo che è venuta fuori la notizia dell’annuncio di lavoro, all’azienda sono arrivati oltre trecento curriculum.

 

Ieri pomeriggio, davanti a quei vestiti ‘di tendenza’, riservati alle giovanissime, c’erano anche tante mamme e nonne. Poi la neve artificiale, i giocolieri, le ballerine in sgargianti completi gialli per una sorta di «gay pride» voluto dall’azienda che è stata semplicemente una festa. Molto evidenti, davanti a un ‘look’ del negozio piuttosto minimalista e caratterizzato dal legno. Quasi nessuno, alla fine, si è ricordato di quell’originale annuncio di lavoro.