Prato, 21 agosto 2011 - D’ESTATE nulla di meglio che una bella caprese: mozzarella, pomodoro e basilico. Se la mozzarella diventa a pallini scuri, però, la cena può davvero risultare indigesta.
La disavventura è capitata a Daniele Panichi, residente di Iolo, che aveva acquistato il latticino in un noto discount in zona Soccorso. «Ne ho mangiata un po’ — racconta — forse poco meno di metà, poi mi sono accorto che era diventata grigia. Piano piano sono comparsi dei pallini scuri». Disgustato, ovviamente ha smesso di mangiare e ha saggiamente conservato la mozzarella con il suo incarto.

 

«Non era scaduta, ho controllato la data: 28 agosto», ribadisce Panichi. il problema, quindi, potrebbe risiedere nella modalità di conservazione oppure in un difetto all’origine. Per appurare cosa è successo saranno utili le analisi dell’Asl; ieri mattina, infatti, la madre di Panichi ha portato la mozzarella in questione al dipartimento di igiene di via Lavarone.

 

Vengono subito in mente episodi del passato, anche recente, come le mozzarelle blu: solo che quelle erano prodotte in Germania, mentre questa è italiana al cento per cento, prodotta da un’azienda casearia del Sud Italia. E alle mozzarelle, in quanto prodotti freschissimi, capita spesso di essere al centro della cronaca per colorazioni strane che allarmano i consumatori: qualche tempo fa furono «avvistate» anche quelle a pallini rossi...
In questo caso le conseguenze sembrano essere state limitate: «Ho avuto un lieve disturbo — continua Panichi — e non è stato certo gradevole». Adesso non resta che aspettare l’esito delle analisi.
 

 

INTANTO il Movimento dei cittadini italiani interviene sulla questione della sicurezza alimentare, in particolar modo dopo il blitz dei carabinieri del nucleo antisofisticazioni in via Marini, dove è stata trovata una tartaruga morta tra i pesci di un ristorante cinese. «Il problema — dicono — è sottovalutato e fuori controllo, soprattutto nel Macrolotto zero, ma non solo. Mentre da una parte ci sforziamo per controllare i capannoni e relativi abusi, da quest’altra parte è stato lasciato troppo campo libero, la maggior parte degli esercizi aperti non rispetta nemmeno le minime regole esistenti in materia d’igiene e di trasparenza dei cibi in vendita».