Prato, 26 aprile 2011 - Un piccolo cimitero di campagna, in un borgo pacifico come Gricigliana, preso di mira dai vandali e semidistrutto dopo un raid insensato. Non si sa esattamente quando l’assurda serata di devastazione si aandata in scena: il piccolo camposanto, poco più di dieci tombe in tutto, non è molto frequentato, è possibile che passino giorni senza che nessuno ci metta piede.

 

Ma per Pasqua, invece, un residente della zona si è accorto che qualcosa non andava: le lapidi e le croci erano tutte rotte, prese probabilmente a calci, mazzate e bastonate. Nessuna si è salvata. Così ha chiamato i carabinieri, che hanno effettuato due sopralluoghi nella mattinata di ieri. Prima di tutto è stato fugato un dubbio: non ci sono indizi che facciano pensare a un raid satanico o comunque a un intento profanatorio legato al mondo delle sette.

 

Non ci sono scritte né resti di alcun tipo che portino a queste supposizioni; d’altra parte non è detto nemmeno che i vandali si siano scatenati in una notte santa per i cattolici, quella fra sabato e domenica, perché per l’appunto il cimitero è molto piccolo e poco frequentato. Il camposanto (uno dei sei comunali di Cantagallo, insieme a Fossato, Luicciana, Migliana e Usella) non accoglie più sepolture dal 1966, per cui è possibile che il fatto risalga anche a qualche giorno più indietro e che sia stato scoperto solo nella giornata di Pasqua da un visitatore, rimasto allibito di fronte allo scempio.

 


Insomma, la pista più probabile resta quella della ragazzata, un termine che tuttavia non deve trarre in inganno: i danni arrecati siano sensibili, la violazione di un luogo dove i defunti dovrebbero riposare in pace gravissima e sconsiderata. Ma almeno non sembrano esserci tracce inquietanti di altre motivazioni dietro al gesto, sul quale adesso indagano i carabinieri. Poche, tuttavia, le speranze di risalire agli autori del raid: non hanno lasciato indizi, il luogo è isolato e non ci sono testimoni.