Prato, 8 febbraio 2011 - HA RUBATO cocaina dalla droga in sequestro e l’ha usata per organizzare festini con transessuali. L’ha confessato lui stesso, un poliziotto della Stradale di Firenze, ai colleghi che l’avevano messo alle strette. Una brutta storia, una vicenda triste, di debolezze umane in un vuoto di stabilità emotive, nella fragilità di una persona insicura.

 

La rabbia dei colleghi, la loro amarezza, nel dover apprendere che quell’assistente esperto del compartimento di Firenze della Polizia Stradale aveva tradito la fiducia che loro riponevano in lui. La Polstrada di Firenze è tutto sommato un reparto piccolo, una quarantina di persone o poco più. Che vivono ore gomito a gomito, che sono gerarchicamente rispettosi, quasi militari. Si fidano l’uno dell’altro. Non possono permettersi di tollerare chi sgarra, così sono stati loro stessi, i colleghi, a voler andare in fondo a quello che era diventato un sospetto in un lampo. E quando l’assistente T. è stato messo di fronte alle sue reponsabilità ha ammesso tutto. Andando, nella sua storia, anche oltre quello che i suoi ‘partner’ avevano intuito. Un interrogatorio drammatico, interrotto dal pianto del rimorso del poliziotto nei guai.

 

Più di un etto e mezzo di ottima cocaina è stata sottratta dall’assistente dal cumulo dello stupefacente sotto sequestro e in attesa di distruzione dopo il processo.
«Perché hai preso la coca? Perché l’hai rubata?», gli hanno chiesto i colleghi. «La usavo per fare feste con un gruppo di transessuali di Prato». E proprio perché il reato più grave è stato compiuto a Prato, il fascicolo è stato passato alla nostra Procura. Le accuse sono quelle di peculato, spaccio di droga e altri reati ancora in corso di accertamento.

 

Quello della Polizia Stradale fiorentina è un reparto pulito, professionale, per questo i colleghi hanno preso la notizia ancora peggio. Per mesi e mesi non si sono accorti di nulla: che il loro collega si era ‘fatto’, che trascorreva nottate in festini hard con transessuali. Che era ricattato e ricattabile. Per giorni, in quella caserma sull’Autosole, è stato un viavai di trans che sono stati sottoposti a interrogatorio come persone informate dei fatti. Almeno per ora. Intanto l’assistente ha consegnato la sua pistola d’ordinanza in attesa delle decisioni del pm.