Prato, 21 ottobre 2010 - "NON É che noi si voglia fare gli spregi ai commercianti e ai sindacati. Cercheremo di convincerli che questa è la soluzione migliore...". L’assessore comunale al commercio, Roberto Caverni, incassa con aplomb un altro no al suo progetto di dare facoltà ai negozi del centro di Prato di aprire tutt Dopo il parere negativo di Cgil, Cisl e Uil, quello intermedio di Confcommercio (ok per aprire anche una seconda domenica) arriva il plebiscitario parere negativo dell’assemblea di Confesercenti. Il segretario comunale, Mauro Lassi, è categorico: «Noi siamo sempre sulla linea dell’accordo regionale che prevede 22 domeniche l’anno di apertura». Secondo Lassi, «non ha senso aprire senza obiettivi veri di rilancio del centro storico, senza obiettivi o programmi, una calendarizzazione degli eventi». Il no, da parte degli aderenti alla Confesercenti, è stato deciso anche per la situazione di grande crisi, una situazione che a loro giudizio non potrà trovare una soluzione con le aperture ogni domenica.

 

«I COMMERCIANTI — dice Lassi — sono tutte persone che aprono con grande sacrificio, alla sera devono contare i soldi per dare un senso al fatto di avere aperto». Confesercenti, poi, ricorda che «il problema della crisi del commercio non è solo del centro, occorre occuparsi anche di Coiano come di Mezzana, di Chiesanuova come degli altri quartieri».

 

DA PARTE sua, Caverni insiste sulla sua proposta e sottolinea di non voler imporre soluzioni non condivise. «Cercheremo ancora la concertazione, tratteremo all’infinito con commercianti e sindacati». Caverni sottolinea che la possibilità di tenere aperti i negozi ogni domenica (in deroga, appunto, all’accordo delle 22 domeniche l’anno) «non obbliga nessuno, non è per niente illiberale, anzi a essere illiberale è impedire ai commercianti di scegliere». Per Caverni, «è ovvio che non basta aprire i negozi per rivitalizzare il centro storico, il Comune sta lavorando a un calendario di iniziative in questo senso». Sul fatto che, in definitiva, il commercio va male perché mancano i soldi, Caverni replica: «Verissimo, ma quei pochi soldi che ci sono la gente li spende soprattutto nel weekend».