Prato, 11 novembre 2009 - La Lam Blu arriverà al centro Giovannini e dunque anche a due passi dall’entrata dell’ospedale. Dopo un’infinità di proteste degli utenti per la mancanza di una fermata dedicata (riportate anche da «La Nazione») e la promessa, la scorsa estate, di valutare con attenzione un percorso alternativo, l’assessore al traffico Roberto Caverni ce l’ha fatta e così dall’inizio di dicembre il servizio sarà attivo.

Fin da settembre c’è stato un lavoro costante che ha visto protagonisti sia i tecnici del Comune che quelli della Cap e alla fine la soluzione presto farà il suo debutto sulla strada. La premessa di tutto lo studio è stata la volontà di risolvere la carenza più grave dell’intero sistema Lam. Nessuna delle cinque linee, infatti, garantisce una fermata comoda per l’ingresso dell’ospedale o per il centro Giovannini dove l’Asl nel frattempo ha spostato gran parte dell’attività di analisi. Finora la fermata più vicina, si fa per dire, è a Porta Leone o su via Monnet, ma nel primo caso si deve fare un bel tratto di strada a piedi o attraversare l’ospedale entrando dalla parte vecchia, nel secondo invece si devono superare tre attraversamenti pedonali per l’ospedale, due per il Giovannini e fare sempre un discreto tratto di strada. Insomma, due situazioni non ideali per gli anziani.

Adesso tutto cambierà, perché la fermata della Lam blu sarà spostata all’altezza di via Genova e cioè a 30 metri dal Giovannini e praticamente davanti all’entrata dell’ospedale. Proprio quell’abbattimento delle distanze che gli utenti più anziani avevano chiesto spesso in questi mesi sentendosi sempre rispondere di no.
PER individuare la soluzione giusta è stato fondamentale lo scavo in via Nenni. Per una volta infatti i lavori non hanno creato soltanto disagi, perché con la circolazione attuale gli autobus che partono dal capolinea, appunto in via Nenni, una volta raggiunta la Coop non possono più tornare indietro e imboccare via Monnet, ma sono costretti a passare da via Colombo e dal cimitero della Misericordia prima di arrivare a Porta Leone.

Questo giro fa risparmiare qualche minuto, così le Lam, quando arrivano dalla stazione, piazza San Domenico e Porta Leone, hanno il tempo di dirigersi verso via Genova invece di andare direttamente in via Monnet.
Da via Genova, poi, gli autobus raggiungeranno via Roncioni e da lì di nuovo via Nenni. Il passaggio davanti al centro Giovannini è possibile soltanto in una direzione e dunque la nuova fermata sarà inserita esclusivamente nel percorso dei bus che arrivano dalla stazione. Chi prenderà la Lam blu in via Nenni, invece, per andare all’ospedale dovrà cambiare a Porta Leone e prendere quelle che viaggiano nella direzione opposta.

«In passato forse si preferiva portare la Lam alla Coop piuttosto che all’ospedale — è la frecciata di Caverni alla vecchia amministrazione — Con un po’ di buona volontà, e grazie anche al vantaggio derivato dal cantiere per il sottopasso, finalmente ce l’abbiamo fatta. Spero che i cittadini apprezzino i nostri sforzi: questa scelta cerca di andare incontro a chi ha difficoltà anche a fare pochi passi».

Per mettere a regime il nuovo servizio serviranno ancora tre settimane e dunque la fermata della Lam sarà ativata, probabiolmente, nella settimana che va dal 30 novembre al 6 dicembre, salvo ritardi. Prima di tutto bisognerà eliminare alcuni parcheggi in via Genova per consentire alla Lam blu di svoltare a destra, poi sarà necessario ridurre una piccola porzione di marciapiede (in alcuni punti di via Genova si sta già lavorando per eliminare tutte le ‘barriere’ lungo il percorso) e infine bisognerà sistemare la palina ed i pannelli informativi della Cap con gli orari ed il tracciato degli autobus. La frequenza resterà quella tradizionale delle Lam, ovvero un passaggio ogni sette minuti.

La fermata di via Genova resterà attiva almeno fino al completamento del sottopasso di via Nenni, che attualmente è previsto per il prossimo settembre. L’intenzione del Comune però, salvo controindicazioni che potrebbero emergere in questi mesidi sperimentazione, è quella di non modificare più il percorso, nemmeno dopo che sarà ripristinata la circolazione normale.