'Condannato per un incarico ma fa lezione sui contratti'

Dipendente contro l'azienda per il corso tenuto da Simonetti. Critiche anche da Fratelli d'Italia

Il vecchio ospedale: il corso era nella sala del Pellegrinaio nuovo dietro la struttura

Il vecchio ospedale: il corso era nella sala del Pellegrinaio nuovo dietro la struttura

Prato, 27 febbraio 2015 - «Sono una dipendente dell’Asl e vorrei porre questa domanda: perché Stefano Simonetti, ex direttore amministrativo dell’Asl 3 condannato dalla Corte dei conti insieme all’ex dg Scarafuggi per un incarico giudicato illegittimo, viene a Prato a fare un corso sull’anticorruzione dove si parla anche dell’affidamento di incarichi professionali?».

La telefonata è arrivata in redazione, mentre l’ultima lezione di Simonetti (quattro in tutto) era in corso nella sala del Pellegrinaio Nuovo. Il direttore amministrativo dell’Asl Massimo Braganti, contattato al telefono, ha spiegato che «Simonetti è uno dei massimi esperti nei contratti della sanità e che la condanna non fa venire meno la professionalità. Dubbi sull’opportunità? Mai avuti, era più rischioso dare l’incarico a chi è meno esperto».

“Assurdo che un ex dirigente appena condannato dalla Corte dei Conti ed attualmente indagato dalla Procura per abuso d’ufficio venga chiamato a tenere lezioni, ovviamente pagate con soldi pubblici, sulla normativa anticorruzione. Qualcuno alla Asl di Prato deve aver perso il contatto con la realtà”. Queste le con le quali il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia e candidato governatore Giovanni Donzelli ha commentato, insieme ai consiglieri Paolo Marcheschi e Marina Staccioli, la scelta dell’Asl 4 di affidare un corso anticorruzione per i dipendenti a Stefano Simonetti, finito al centro di un’indagine della Corte dei conti insieme all’ex dg Alessandro Scarafuggi.

“Ci chiediamo che esempio possa dare il dirigente ai dipendenti dell’Asl – tuonano i consiglieri – e ci viene difficile credere che all’interno della Asl 3 non ci fossero altre personalità in grado di spiegare la normativa anticorruzione. Lo stesso Simonetti era stato condannato per aver affidato un incarico di collaborazione a contratto a un soggetto esterno: evidentemente, nonostante le conseguenze legali, in certi ambienti questa è una prassi dura a morire”.