"Comprare nuove azioni BpVi? E’ difficile, non ci fidiamo più"

Le categorie e i risparmiatori bocciano l’invito del direttore Iorio

Il direttore generale della BpVi Francesco Iorio

Il direttore generale della BpVi Francesco Iorio

Prato, 17 ottobre 2015 - «E’ paradossale che la Popolare di Vicenza dopo tutto quello che è successo in questi mesi venga a chiedere fiducia ai risparmiatori pratesi. Prima la banca ci dimostri la propria solidità e ci fornisca dei chiarimenti, poi valuteremo se continuare ad investirci». Fra categorie economiche e risparmiatori ha suscitato reazioni all’insegna dello scetticismo la richiesta di «fiducia», indirizzata al territorio, espressa dal direttore generale della Popolare di Vicenza, Francesco Iorio. L’invito ad acquistare almeno il 2% nel prossimo aumento di capitale della banca, per complessivi 50 milioni di azioni, viene accolto fra mille dubbi. A cominciare da quelli di Tommaso Caparrotti, capofila degli azionisti che si sono messi contro la banca dopo la svalutazione delle azioni. Su Facebook Caparrotti ha lanciato l’hashtag #ioriononcifreghi per commentare l’intervista rilasciata a La Nazione dal direttore generale della BpVi. «Manca coerenza - accusa -. Perché mai dovremmo investire in borsa in azioni non sicure. Piuttosto allora ci spostiamo su titoli più tranquilli. Discorso diverso se la banca ci garantisce un accesso privilegiato alle quote, con costi inferiori rispetto a quelli che saranno messi sul mercato».

Il presidente di Confartigianato Andrea Belli dice invece di sentirsi ancora «più preso in giro» dopo le dichiarazioni di Iorio. «Perché dovremmo fidarci? - si domanda - Anche prima dicevano che era un investimento conveniente. Qui si rasenta il ridicolo. Non era proprio il momento giusto per una simile uscita. Ci chiedono fiducia quando dobbiamo ancora metabolizzare le perdite. Piuttosto Iorio ci dica perchè le azioni sono state svalutate così tanto». Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio, chiede chiarezza. «Finora abbiamo dato fiducia alla banca e cosa ci è rimasto? - commenta - Chiedere di rifinanziare di nuovo l’istituto di credito mi pare davvero troppo. Per dare fiducia servono fatti concreti che finora non si sono visti. Quella di Iorio mi pare una richiesta avventata».

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Cna, Claudio Bettazzi: «La fiducia va guadagnata - dice - e questo non credo sia successo a Prato. Adesso è difficile chiedere ulteriori investimenti ai risparmiatori. In assoluto la strategia della Popolare di Vicenza non ci è molto piaciuta. Ma auguro all’istituto di trovare nuovi equilibri».

Stefano De Biase