Violenza sul prete, la doppia vita di Claudio. Comeana ora è sotto choc

Arrestato per soprusi al prete: ‘Sembrava tranquillo’

Una delle terribili scene che hanno visto il 'branco' maltrattare il sacerdote 80enne

Una delle terribili scene che hanno visto il 'branco' maltrattare il sacerdote 80enne

Carmignano, 15 luglio 2016 - «Questa notizia mi lascia sorpreso e profondamente sconvolto. Claudio è sempre stato un uomo tranquillo, lo conosco da oltre 20 anni, svolge i suoi turni con puntualità il lunedì sulle ambulanze. Ora che ci penso è qualche settimana che non lo vedo...». Alberto Corona, presidente dell’Assistenza Medicea di Comeana descrive così Claudio Bonfanti, 54 anni, volontario e anche suo ex collega di lavoro. C’è anche lui, operatore socio sanitario, agli arresti domiciliari per i maltrattamenti su un sacerdote di 80 anni. Buffetti, strattoni, saltelli per provocare dolore. Il gip del tribunale di Firenze ha definito lui e quel gruppo di persone coinvolte un «branco». Una vicenda molto triste e anche misteriosa perché a Comeana nessuno sapeva del suo lavoro di Oss al Convitto ecclesiastico a Firenze. Claudio era per tutti un vigile del fuoco. In realtà lo stesso comando dei vigili del fuoco tiene a precisare che "Bonfanti non è mai stato vigile permanente ma solo volontario. Il comando ha provveduto alla sua sospensione immediata da qualsiasi tipo di richiamo in servizio". Bonfanti tanti anni fa lavorava come magazziniere alla ditta tessile Allegri che poi ha chiuso i battenti.

Era entrato nei vigili del fuoco ma per motivi personali si era licenziato ed aveva frequentato un corso per riqualificarsi come operatore socio-sanitario. La sua pagina facebook è piena di fotografie con la divisa da vigile del fuoco e nessun accenno all’altro lavoro: la sua grande passione forse era proprio quella del «pompiere». Aveva prestato servizio come «discontinuo» al distaccamento di Marradi, a Calenzano, a Firenze Ovest e in centrale ma da tempo i vigili del fuoco non lo chiamavano. La separazione dalla prima moglie, una nuova compagna e un figlio, il trasferimento della residenza a Campi Bisenzio, rimanendo però con il domicilio a Comeana: Claudio Bonfanti ha condotto una vita un po’ «frivola», raccontano i volontari, ma si è sempre impegnato come soccorritore conseguendo tutti gli attestati. «Fu proprio lui – ricorda ancora Corona – a farmi avvicinare alla Pubblica Assistenza». Comeana è scioccata: può un soccorritore avere una personalità così sdoppiata? E perché ha tenuto nascosto il suo lavoro al Convitto? Bonfanti aveva legato con un ex infermiere dell’Assistenza Medicea (allontanato dall’associazione per altri motivi), e solo con lui, ricordano in piazza Scalpellini, si confidava un po’ di più.

M. Serena Quercioli