Controlli ai cinesi, due ispettori indagati

Chiedevano soldi per ammorbidire i controlli. Guardia di finanza negli uffici di via Lavorone dell'Asl. I due sono stati sospesi

L'indagine è seguita dal pm Antonio Sangermano

L'indagine è seguita dal pm Antonio Sangermano

Prato, 27 novembre 2015 - Sotto inchiesta due ispettori della Asl. I due sono accusati di concussione per aver chiesto soldi a imprenditori cinesi in cambio di favori durante i controlli nei capannoni. Militari del nucleo mobile della Guardia di Finanza diretto dal capitano Luigi d'Abrosca su incarico del pm Antonio Sangermano, hanno perquisito ieri pomeriggio, 26 novembre, gli uffici di via Lavarone del Dipartimento della prevenzione dell'Asl 4. La perquisizione è relativa all'indagine che vede protagonisti due dei nuovi ispettori assunti dalla Regione nell'ambito dei controlli nelle attività gestite da cittadini cinesi.

Secondo le accuse i due, entrambi dipendenti a tempo determinato, avrebbero costretto almeno un imprenditore cinese a versare una somma di denaro per chiudere un occhio durante i controlli. Gli indagati fanno parte del gruppo di circa 50 tecnici della prevenzione assunti a tempo determinato dall'Asl a partire dal settembre dell'anno scorso nell'ambito dei controlli straordinari disposti dalla Regione sulle confezioni cinesi nelle province di Prato, Firenze e Pistoia.

I due ispettori sono stati immediatamente sospesi dall'Asl e gli operatori del Dipartimento di Prevenzione hanno prontamente collaborato con i finanzieri, fornendo tutta la documentazione richiesta e quanto necessario per la perquisizione. "Gli operatori del Dipartimento di Prevenzione hanno prontamente collaborato con i finanzieri - si legge nella nota inviata dall'Asl - fornendo tutta la documentazione richiesta e quanto necessario per la perquisizione. L’Azienda si è adoperata per procedere alla sospensione cautelare dal servizio dei due dipendenti coinvolti a garanzia della massima trasparenza e rispetto dell’attività di indagine avviata dalla Procura di Prato. L’Azienda Sanitaria - conclude la nota - così come è impegnata nel far rispettare le norme di legge da parte delle imprese controllate altrettanto si dimostra attenta al rispetto della legalità nell’attività dei propri operatori".