Chiarelli, bomber senza età: "A 45 anni segno ancora"

Cannoniere e difensore centrale. "Guido anche l’Italia di beach soccer"

Alessandro Chiarelli, 45 anni, ha già segnato 7 reti

Alessandro Chiarelli, 45 anni, ha già segnato 7 reti

Prato, 25 febbraio 2015 - Gli anni passano, ma lui è sempre lì, in prima fila su un campo da calcio, a fare quello che sa fare meglio: gonfiare la rete. Alessandro Chiarelli, 45 anni, sembra aver firmato un patto segreto col diavolo e anche in questa stagione sta facendo le fortune, in seconda categoria, de La Briglia Misericordia Vaiano. Sono già sette le reti segnate dal bomber in questo campionato.

Chiarelli, ma dove trova le giuste motivazioni dopo più di vent’anni di attività?

«Ho sempre amato questo sport e finchè il fisico me lo consentirà andrò avanti. A dire il vero lo scorso anno avevo annunciato il ritiro, poi mi ha chiamato Marco (Magnolfi, l’allenatore della Briglia Misericordia, ndr) a dare una mano e non ho potuto dire di no. Mi trovo molto bene e mi fa piacere continuare a lottare in campo, assieme a ragazzi che potrebbero essere figli miei».

E’ vero che Magnolfi la usa come un vero e proprio jolly?

«Sono diventato un difensore centrale. Ma all’occorrenza l’allenatore mi schiera anche dietro le punte. Devo dire che mi piace giocare in difesa: di solito ero abituato a prenderli i calci, ora invece la musica è cambiata. Non sono però un difensore troppo cattivo, per fortuna dei miei avversari».

Ma ha segnato 7 reti...

«Ho licenza di calciare punizioni e rigori e di spingermi in avanti sui calci d’angolo. Non mi sono dimenticato come si fa a segnare, solo che adesso sono più utile alla squadra se imposto le azioni dalle retrovie. E poi, insomma, gli anni alla fine passano per tutti».

Ma prima o poi smetterà davvero di giocare a pallone?

«Lo dico ogni anno da qualche stagione. Per il momento penso a vincere il campionato di seconda categoria con La Briglia. Forse se salissimo in prima avrei più difficoltà a giocare ad un certo ritmo, ma se tecnico e compagni vorranno ancora il mio aiuto credo che alla fine giocherei ancora».

E intanto si diverte pure a fare il capitano dell’Italia beach soccer?

«Sì. Quella è una grande passione. Un team pieno zeppo di ex professionisti. Ho giocato con Iorio, Protti, Bergomi, Flachi, Di Canio e Conte, solo per citarne alcuni. Sono 15 anni che milito in questa squadra, in cui mi portò Luciano Bruni, livornese ex giocatore del Verona che vinse lo scudetto con Bagnoli allenatore. Finchè continueranno a chiamarmi sarò sempre disponibile».

Non se lo immagina proprio un futuro senza calcio?

«Ho esordito a 16 anni, nel 1986, in Promozione. Ho vinto un campionato e due classifiche cannonieri in Eccellenza, un campionato di Promozione e una Coppa Toscana. Anche un premio fair play perché mi rifiutai di calciare un rigore secondo me era inesistente. Mi piacerebbe fare l’allenatore quando deciderò di appendere le scarpette al chiodo. Non so però se potrò farlo: ho un lavoro abbastanza impegnativo e con orari che mal si conciliano con la panchina. Meglio non pensarci e continuare a giocare».

Leonardo Montaleni