Cattedre, tensione alle stelle. "Diritti non riconosciuti"

Caos per le assegnazioni di infanzia e materne

Nuova giornata di assegnazioni per gli insegnanti

Nuova giornata di assegnazioni per gli insegnanti

Prato, 25 novembre 2015 - Agitazione, seduta sospesa più volte e minacce di ricorsi. L’ultima tornata di assegnazioni per le cattedre di primaria e infanzia non è stata certo serena. I problemi sono legati alle incertezze del posto di lavoro e alla graduatorie che non rispecchiano le sentenze del Consiglio di stato che ha riconosciuto validi i diplomi conseguiti prima del 2002. La conseguenza è che anche ieri nell’auditorium del Gramsci–Keynes la tensione è arrivata alle stelle.

«Lavoriamo da oltre dieci anni, abbiamo punteggi alti, allora per quale motivo dobbiamo vederci scavalcare da persone che hanno meno punti di noi soltanto perchè non ci viene riconosciuta la sentenza del Consiglio di stato? - dice Emanuele Bresci - Abbiamo un titolo abilitante che è il diploma magistrale, che è stato riconosciuto e grazie al quale dovremmo entrare nella gae (graduatorie ad esaurimento ndr) e invece siamo sempre qui ad aspettare gli incarichi di seconda fascia. è una questione di diritto». Lo avevano annunciato che non sarebbe stata una giornata facile per la commissione e così è stato. Il mancato aggiornamento della graduatoria in seguito ai ricorsi degli insegnanti continua a creare caos al quale si aggiunge il silenzio dell’ufficio scolastico provinciale.

«A Firenze, ad esempio, gli insegnati che si sono trovati nella nostra stessa situazione sono stati inseriti nelle gae e chiamati per gli incarichi - continua la protesta - A Prato invece no e questo lo troviamo assolutamente ingiusto. L’Italia è una, non ci si può comportare ognuno in maniera diversa». La giornata tra proteste e minacce di ricorsi è andata avanti. A rimetterci oltre agli insegnanti saranno anche i piccoli alunni che da domani mattina, in alcuni casi, vedranno davanti a sè non la solita maestra, ma la persona con più punti in graduatoria. Cosa giusta se non fosse che siamo a fine novembre e quindi oltre due mesi da l’inizio della scuola. Ma non è finita a breve ci sarà una nuova rivoluzione per effetto della fase c della riforma di Renzi che stravolgerà di nuovo le carte in tavola.

Silvia Bini