Bullismo, ragazza perseguita la compagna di classe disabile e posta i video in Rete. Parla il preside

Grave episodio in una scuola superiore. Il dirigente: "Avviata un'indagine interna"

Il procuratore facente funzione Antonio Sangermano

Il procuratore facente funzione Antonio Sangermano

rato, 11 marzo 2015 - Grave episodio di bullismo all'istituto d'arte di Montemurlo. Stamani è scattata la perquisizione a casa di una studentessa che frequenta uno degli ultimi anni della scuola superiore che avrebbe, secondo l'ipotesi accusatoria, perseguitato una compagna di classe gravemente disabile insieme a dei compagni ancora da identificare.

La studentessa, 19 anni, avrebbe deriso, spintonato, fatto lo sgambetto alla compagna disabile. L'atto persecutorio è stato ripreso con diversi video che l'indagata ha poi postato sul suo profilo Instagram. E' stato il fratello della vittima a trovare i video e ad avvertire la madre che ha poi sporto denuncia.

Gli episodi sono avvenuti tra l'8 dicembre 2014 e i primi di marzo. "Sei sporca, non ti lavi!": questa una delle offese più ricorrenti nei video pubblicati. La ragazza è ora indagata per bullismo con l'aggravante di aver perpetrato le offese nei confronti di una persona gravemente disabile.

Durante la perquisizione a casa della ragazza sono stati trovati tutti i video.

Secondo il procuratore capo facente funzione Antonio Sangermano si tratta di un fatto spregevole che richiede il duro intervento della Procura.

"È una scuola ben frequentata, il fatto forse è successo e non sarebbe dovuto succedere: stiamo già facendo un'indagine interna per accertare gli episodi". Così il dirigente scolastico dell'istituto, gaetano Flaviano, all'Ansa. "Qualche giorno fa un mio collaboratore è stato portato a conoscenza dei fatti presunti: a lui la madre della ragazza ha mostrato due video, dove però non si riscontravano episodi di bullismo. C'è probabilmente un terzo video, di cui noi non siamo a conoscenza, dove si evidenziano i fatti. Noi - conclude il dirigente - facciamo la nostra indagine, la Procura fa la sua".