Brexit, i pratesi a Londra: "Ci siamo svegliati sotto shock"

La testimonianza della geologa pratese Paola Vannucchi: "C'è preoccupazione e incertezza sul futuro"

Un seggio a Londra e, nel riquadro, Paola Vannucchi

Un seggio a Londra e, nel riquadro, Paola Vannucchi

Prato, 24 giugno 2016 - Uno shock, la Brexit. L'uscita inglese dall'Unione Europea colpisce anche i tanti pratesi che vivono, studiano o lavorano a Londra e dintorni. Dubbi sul futuro, su cosa accadrà a chi è già in Inghilterra a lavorare e a chi aveva painificato di andarci. Senza considerare che l'Inghilterra è anche una meta importante del distretto tessile.

"Londra si è svegliata piuttosto male - racconta da Londra la geologa Paola Vannucchi, pratese - anche perché la città ha votato a favore del remain, è il resto del Paese che ha votato per uscire. Credo che non abbiano capito, che si siano lasciato guidare da un populismo un po' facilone". C'è ovviamente preoccupazione a tutti i livelli: "Io lavoro in un contesto universitario, che fa storia a sé: tutti eravamo a favore della permanenza inglese nell'Unione, quindi c'è delusione e rpeoccupazione. Noi utilizziamo moltissimi fondi comunitari, molti del dipartimento sono cittadini europei ed extraeuropei, ci sono progetti comunitari in scadenza da rinnovare: ovviamente ci chiediamo cosa succederà. Viene da pensare se nomn abbiamo lavorato e faticato a lungo per niente".

Ma la preoccupazione c'è anche nella comunità più allargata, compresa quella grande fascia di cittadini andati in Inghilterra a svolgere lavori meno qualificati: "Sicuramente per questo tipo di lavoratori la preoccupazione è anche più forte - spiega Paola Vannucchi - Stamani già si sentiva dire della possibilità di una sorta di condono per chi è già qui, ma non c'è niente di ufficiale. Certo, bisognerebbe ricordarsi che qui gli europei mandano avanti la nazione: sono gli elettricisti, i camerieri, ma anche ormai la struttura stessa del mondo accademico. le ultime persone assunte nel mio dipartimento sono un italiano e uno statunitense. Gli studenti stessi sono tutti europei".