Venerdì 26 Aprile 2024

Arriva il picco di influenza, scatta il potenziamento della guardia medica

Più dottori nel fine settimana e in previsione del picco previsto per metà febbraio

La scuola media di Luzzara

La scuola media di Luzzara

Prato, 30 gennaio 2015 - L’Influenza sta mettendo a letto i cittadini e ko gli ospedali toscani, tanto che Regione e medici di famiglia della Fimmg hanno siglato un accordo per potenziare in vista del piccolo influenzale, previsto per metà febbraio, l’assistenza territoriale. L’accordo prevede sia un prolungamento dell’orario degli ambulatori dei medici di famiglia il sabato mattina, sia un potenziamento della guardia medica nel fine settimana (continuità assistenziale). Ciascuna azienda sanitaria è libera di agire nel modo più congruo alle proprie esigenze e l’Asl 4 ha deciso di procedere con il rafforzamento delle postazioni di guardia medica.

Quindi si parla di rafforzare le presenze nel fine settimana nelle postazioni di Poggio a Caiano, Vaiano (già implementata per via dell’allarme terremoto), Vernio, Montemurlo. L’azienda pratese pratese prende tempo e fa sapere che sta mettendo a punto dove e come potenziare il servizio di continuità assistenziale e che si saprà oggi la precisa dislocazione. «Tale rafforzamento permette di limitare gli accessi impropri al pronto soccorso – spiega Alessandro Benelli, segretario della Fimmg di Prato – Come medici di famiglia noi assicuriamo coem sempre la presenza per tutta la settimana fino al venerdì. La nostra disponibilità c’è e deve essere usata in modo razionale. Vediamo come si mette con il picco dell’influenza».

Ma C’è chi come Francesco Sarubbi, presidente dell’Ordine dei medici di Prato, legge oltre. «Una influenza non può mettere in ginocchio un sistema sanitario e un ospedale – tuona – Va trovata una soluzione concreta per per le cure di bassa intensità. Il pronto soccorso è efficiente, ma vanno tutalati i bisogni sanitari del territorio. Vanno ridotti gli accessi al pronto soccorso, va bene, ma l’alternativa qual è... sulla salute non deve prevalere la logica del risparmio. La stessa Corte dei conti dice che si deve investire sulla sanità e qui manca una politica sanitaria intesa come programmazione. Sul territorio mancano le cure intermedie intese non come luogo in cui possa trovare risposta chi esce dall’ospedale e per un risvolto sociale non può tornare a casa. La battaglia è di avere cure intermedie nostre dove poter inserire un paziente a gestione dei medici di medicina generale, potendo avere anche prestazioni diagnosatiche».

Il presidente Sarubbi ricorda il suo progetto, quello di due case della salute, una per la zona centro-nord-ovest e l’altra per il centro-sud-est. «Cis arebbero persone disposte ad attivare project financinf. Qusto problema va affrontato in modo strutturale e chiamo in causa l’assessore regionale che dica una volta per tutte che non ci sono risorse».