Ancora una donna inseguita in strada di notte, caccia al maniaco

Evelyn, 30 anni, è stata "braccata" da un motociclista da Calenzano a Prato

Poliziotti in servizio

Poliziotti in servizio

Prato, 7 luglio 2015 - Braccata da un uomo in sella ad una moto grigia con casco dello stesso colore da Calenzano fino alla questura di Prato. È ancora sotto choc Evelyn Salt, pratese di 30 anni, impiegata di giorno e gelataia la sera per arrotondare lo stipendio, che lunedì sera intorno a mezzanotte si è trovata a vivere un incubo durato quegli interminabili chilometri dalla rotonda di Calenzano all’altezza del Carrefour fino all’ingresso della questura pratese.

"Sono stata tallonata da quell’uomo di 30-35 anni, non mi ha mollata mai fino a quando non ho imboccato in senso contrario la rotatoria della questura e lui ha proseguito verso il Macrolotto – racconta Evelyn – Voglio raccontare questa mia brutta esperienza per mettere in guardia le ragazze. La polizia mi ha raccontato che c’è stato un altro episodio e una mia amica è stata inseguita in pieno giorno".

L’inquietante episodio è avvenuto dopo che Evelyn ha trascorso una bella serata con un’amica all’American Diner: "Mi sono accostata nello spazio della fermata del bus del centro commerciale Carrefour per inviare un messaggio e postare una foto su Facebook, quando mi accorgo che un tipo con un motore mi stava fissando e mi ha fatto segno di seguirlo con la testa. Ho visto che vestiva casual, ma non ho potuto capire se fosse straniero o meno. Avevo i finestrini alzati perchè avevo l’aria condizionata accesa e ho scosso la testa per fargli capire che ero infastidita. Ho aspettato qualche secondo, ma il tizio era immobile e mi fissava. Allora ho smesso di scrivere sul cellulare e ho ripreso a viaggiare verso casa: casa: quell’uomo è partito con me, mi ha seguita per tutto il tragitto. Anzi ho voluto verificare se effettivamente mi stava seguendo e ho girato per due volte attorno ad una rotatoria: a quel punto ho capito che ero nel suo mirino".

Assaltita dal panico, Evelyn ha ripreso il cellulare: "Dalla paura non ricordavo quale numero chiamare. Poi ho composto il 113: in prima battuta hanno risposto da Firenze perché ero sul confine, poi mi sono fatta passare la centrale di Prato. Ho spiegato al poliziotto che cosa mi stava succedendo, ma non avevano pattuglie da mandarmi incontro e mi ha detto di dirigermi verso la questura dove mi avrebbero aspettata fuori. Temevo di non arrivare neppure in questura perché avevao poca benzina e anche poca carica del telefono. Così ho fatto... ma adesso ho paura ad uscire la sera".

Adesso è caccia al maniaco.

Sara Bessi