Alla stazione piovono pidocchi. «E nei giardini scippi in serie»

Protesta di un gruppo di pensionati: «Nessuna disinfestazione da anni»

Un momento della protesta

Un momento della protesta

Prato, 23 luglio 2014 - «PASSIAMO qui gran parte delle giornate, vediamo la gente fermarsi, magari per aspettare il treno, ma dopo cinque minuti scappano tutti grattandosi freneticamente». Siamo alla stazione centrale, nel giardino di fronte all’entrata principale. L’aria è tersa e in controluce si vedono distintamente tanti piccoli animaletti bianchi che cadono dagli alberi: i pensionati che si ritrovano alla stazione per passare qualche ora in compagnia li definiscono i «pidocchi» degli alberi. Cadono a frotte e si appiccicano alle magliette e nei capelli della gente. La sensazione di prurito è fastidiosa.  «Sono pidocchi che andrebbero via con una semplice disinfestazione — spiega Alfonso Fulgieri — ma da anni non si vede nessuno a dare una bella disinfettata da queste parti, eppure siamo in una delle stazioni più belle d’Italia che è ridotta come una latrina. E’ impossibile stare seduti sulle panchine perché in poco tempo veniamo ricoperti dai pidocchi che cadono dagli alberi. Sembra un assalto. Sono dovuto andare nel bagno della stazione a scuotere la maglietta tanti erano gli animali che mi si sono appicciccati sopra. Potrebbero direttamente togliere le panchine perché è impossibile starci seduti». 

PANCHINE, cestini dei rifiuti, abiti, capelli ma anche borse e valigie vengono riempite da questi animaletti bianchi che cadono a frotte dagli alberi nel parco della piazza da diversi giorni.  «Per non parlare delle formiche — aggiunge Fulgieri — siamo invasi. Tutta la zona è degradata ma non si vede mai nessuno a fare un controllo. E’ divertente stare qui una giornata: si vedono scippi, prostitute con clienti, gente che fa i bisogni dietro gli alberi, padroni a spasso con i cani che non puliscono quello che sporcano, spacciatori, drogati, gente che mangia e lascia rifiuti ovunque. C’è di tutto e di più: è una vergogna».  «L’altro giorno è arrivata una famiglia di inglesi — aggiunge Emilio Colonna —, probabilmente stavano aspettando l’orario giusto per prendere il treno e si sono messi a sedere su una panchina nei pressi della fontana. Dopo cinque minuti hanno cominciato a grattarsi di continuo, i pidocchi cadevano come se fossero neve. Sono scappati. Che cosa diranno quegli inglesi di Prato?».

I PENSIONATI che frequentano la zona sostengono che la situazione è peggiorata dopo i temporali degli ultimi giorni.  «Credevamo che spazzassero via gli animali dagli alberi — proseguono — invece sono aumentati».  Ma non è l’unico problema che affligge i frequentatori della stazione che pongono l’accento su una situazione di degrado generale della piazza. 

«A COSA serve la telecamera? — chiedono in coro — Rubano le biciclette proprio qui sotto, tagliano i lucchetti e via in tre balletti».

Un’altra domanda che ritorna frequente è la funzione del posto fisso della polizia municipale.  «E’ qui da dodici anni — aggiunge Colonna — ma non ci ho mai visto nessuno. Perché non mettono un guardiano a sorvegliare i giardini, a fare le multe a chi butta lo sporco per terra e non nei cestini? La schiera di biciclette legate ai pali e abbandonate da anni a cui mancano ruote, sellini, manubri: perché non le rimuovono tutte? Sono indecenti. Per non parlare della pensilina dei bus. Dovrebbe servire a ripararsi dalla pioggia ma l’acqua filtra dappertutto. Ci sono le lampade: uno di questi giorni qualcuno ci rimane attaccato dopo aver preso la scossa». «Ho votato Biffoni — conclude Fulgieri — e ora lo verrei invitare ai giardini della Stazione per controllare di persona in che stato sono ridotti».