{{IMG_SX}}Prato, 28 novembre 2008 - I baby graffitari, invece di andare a scuola, avevano deciso di impiegare la mattinata 'colorando' i giardini di via Telemaco Signorini. In piena mattina stavano verniciando ogni superficie disponibile con un assortimento di vernici spray da far invidia ai più noti writers, ma un residente li ha visti dalla finestra di casa ed ha chiamato la polizia.

 

Erano le 11.30 circa, quando agenti delle Volanti sono stati inviati dalla centrale operativa della questura ai giardini pubblici della zona di Santa Gonda: guidati telefonicamente dal pratese sempre affacciato alla finestra i poliziotti hanno colto sul fatto i quattro ragazzini mentre stavano imbrattando le panchine, i giochi per bambini e altri arredi urbani con le vernice spray. 

 

Il quartetto di minorenni, tutti italiani e quattordicenni - tre residenti a Prato e uno a Borgo San Lorenzo - non ha nemmeno cercato di negare l’evidenza, ma ha anzi ammesso da subito la responsabilità del raid vandalico, consegnando spontaneamente il corredo di bombolette di vernice spray, che venivano tenute negli zaini. Insieme ai poliziotti hanno anche ripercorso il tragitto compiuto e così veniva appurato che erano stati coperti di scritte le panchine, uno scivolo per bambini, alcune centraline elettriche, il parapetto in muratura di accesso alla pista ciclabile e i cartelli segnaletici che dovrebebro servire ad indicare il corretto modo di utilizzo dei giochi per bambini.

 

I quattordicenni sono stati quindi portati in questura, dove sono stati convocati anche i loro genitori. I quattro aspiranti writers sono stati denunciati in stato di libertà alla procura dei minori per danneggiamento, con contestuale sequestro delle ventidue bombolette di vernice spray.

 

I genitori dei ragazzi si sarebbero poi dichiarati disponibili a pagare i danni al Comune di Prato. Nelle prossime ore si metteranno in contatto con gli uffici competenti in materia: verrà fatta una stima dei danni e soltanto poi verrà stabilito come procedere per il pagamento.

 

Aldilà del singolo episodio, resta il problema più generale dei raid vandalici. Negli ultimi mesi sono stati segnalati più volte casi di deturpamento di proprietà pubbliche e talvolta anche di monumenti e beni artistici. Il caso più eclatante resta quello di Santa Maria delle Carceri, utilizzata come 'lavagna' con preoccupante frequenza. Ai primi di settembre un vero e proprio manifesto a sfondo sentimentale steso con vernice azzurra fluorescente andò a deturpare la parete posteriore della chiesa.

 

Appena tre settimane fa, un ragazzino cinese, anch’egli a spasso con gli amici invece che a scuola, fu sorpreso da un residente di piazza delle Carceri mentre scriveva la propria dichiarazione di amore alla fidanzatina, che peraltro gli era accanto, accanto alla porta di ingresso della basilica. In quel caso intervennero i carabinieri: i genitori del ragazzo, mortificati, si dichiararono pronti a rifondere il danno.