Prato, 22 aprile 2008 - Sarà eseguita oggi l'autopsia sul corpo della donna brasiliana uccisa con una coltellata alla gola e ritrovata, nella notte fra domenica e lunedì, in un lago di sangue, sul letto della sua camera, nell'appartamento dove riceveva i suoi clienti. L'esame, disposto dal magistrato inquirente, sostituto procuratore della Repubblica Francesco Sottosanti, sarà eseguito dal medico legale Giuliano Piliero, di Pistoia, che aveva fatto un primo sopralluogo domenica notte, insieme agli esperti della polizia scientifica e che ieri mattina, nell'obitorio dell'ospedale del Ceppo dove la salma era stata nel frattempo trasportata, ha effettuato un'accurata ricognizione esterna del corpo di Isabel Cristina Macarthy, 46 anni compiuti il 29 agosto.
La donna sarebbe stata colpita con violenza alla gola, la coltellata mortale sarebbe una. Poi il suo corpo è stato abbandonato nel letto in un lago di sangue. La morte, dai primi accertamenti, potrebbe risalire alla notte di sabato.

 


La Scientifica ha eseguito accurati rilievi tra le tracce di sangue che l'assassino si sarebbe lasciato dietro camminando, dopo il massacro, all'interno dell'appartamento. Perchè all’esterno dell’abitazione non state trovate tracce, e questo farebbe pensare che l’assassino si è ripulito prima di lasciare la casa. Così come potrebbe essersi anche lavato le mani in bagno. L'arma, probabilmente un coltello, non è stata trovata. Anche se fra gli oggetti sequestrati c’è un coltello che potrebbe essere compatibile con la ferita mortale. Isabel Cristina Macarthy aveva la residenza a Prato e in città vivono alcuni parenti e conoscenti. Molto probabilmente saranno sentiti per sapere se la donna si era in qualche modo confessata sul giro dei suoi clienti e in particolare se temeva qualcosa.

 


Al lavoro ci sono gli investigatori della Squadra Mobile al comando del commissario capo Antonio Fusco e del commissariato di Montecatini al comando del vicequestore Giuseppe Picariello.
Le indagini hanno assunto un ritmo febbrile già fin dalle prime ore dopo la scoperta di quel povero corpo massacrato.

 


Sembra che Isabel avesse un giro di clienti piuttosto elevato, con un guadagno giornaliero altrettanto elevato, con punte anche di tremila euro in un giorno. I contatti erano tutti su appuntamento. Il che da una parte apre un ventaglio estremamente ampio di persone che potrebbero essere entrate in contatto con lei per prestazioni e, al tempo stesso, proprio per la modalità con cui Isabel veniva contattata dai clienti, sembra impossibile che l'assassino non abbia lasciato tracce. L'ipotesi principale è che possa trattarsi di un cliente occasionale colto da un improvviso raptus omicida, ma non si esclude nessun'altra ipotesi, compresa quella della rapina. Considerato appunto il consistente numero di clienti.

 

Quindi, come è facile immmaginare, gli inquirenti fin da subito hanno cominciato a prendere in esame l'agenda della donna e il suo telefono cellulare, pronti a scandagliare tabulati piuttosto densi di numeri e di chiamate. Un lavoro non facile, certosino, ma determinante. A favore del killer gioca il vantaggio di 24 ore che ha sugli inquirenti: non dovrebbe essere stato difficile disfarsi dell'arma e di altre tracce.