Banca Popolare di Vicenza, salta la quotazione in Borsa

Troppo scarso il flottante, secondo Borsa Italiana "non sussistono i presupposti per garantire il regolare funzionamento del mercato". E Piazza Affari chiude in rosso, trascinata in negativo dai bancari

Banca Popolare di Vicenza (Ansa)

Banca Popolare di Vicenza (Ansa)

Milano, 2 maggio 2016 - Salta la quotazione in Borsa della Banca Popolare di Vicenza. A renderlo noto la stessa Borsa Italiana, secondo cui dopo il collocamento concluso venerdì scorso "non sussistono i presupposti per garantire il regolare funzionamento del mercato. Borsa Italiana non dispone l'inizio delle negoziazioni e pertanto il provvedimento di ammissione delle azioni della Banca Popolare di Vicenza è da considerarsi decaduto". A determinare la mancata quotazione è quindi lo scarso flottante, ovvero la quantità di azioni che si possono scambiare sul mercato secondario, che si è creato sul titolo. Il collocamento si era concluso con la sottoscrizione del 7,66%, ma con un 4,97% detenuto da un unico investitore (Mediobanca), indicato come non computabile ai fini del flottante. Il Fondo Atlante avrebbe detenuto così il 91,72% del capitale, gli azionisti preesistenti il 2,86%, il pubblico indistinto lo 0,36%, e il restante 0,10% sarebbe finito nelle mani di 9 investitori istituzionali. Troppo poco per convincere Borsa Italiana a dare il via libera; il flottante per consentire lo sbarco sul mercato doveva essere pari ad almeno il 25%, ma Borsa Italiana poteva anche considerare la quota del Fondo Atlante come azionariato diffuso. Così non è stato, l'ente ha comunicato che "non sussistono i presupposti per garantire il regolare funzionamento del mercato". Con le azioni della Popolare Vicenza rimaste fuori dal listino ora toccherà allo stesso Fondo Atlante rilevare tutte le azioni collocate, arrivando quindi a una quota del 99,33% dell'istituto. Il Fondo si accollerà quindi l'intero importo dell'operazione, ovvero 1,5 miliardi di euro, diventando azionista di controllo. Agli attuali azionisti andrà circa lo 0,67% del capitale.

BORSA - Dopo la notizia della mancata ammissione di Pop. Vicenza, Piazza Affari, già in territorio negativo, amplia le perdite. L'indice Ftse Mib chiude in rosso dello 0,97% a 18.420 punti, sopra i minimi intraday toccati a 18.271 punti. Forti vendite sui titoli del comparto bancario: Montepaschi ha ceduto il 5,52% a 0,667 euro, Popolare di Milano il 6,04% a 0,622 euro, Banco Popolare il 7,30% a 5,715 euro, Ubi Banca il 4,92% a 3,52 euro, Unicredit il 3,68% a 3,25 euro. Ha invece brillato la galassia Agnelli: Fca ha mostrato un progresso dell'1,57% a 7,12 euro in scia alle parole del coo, Alfredo Altavilla, che si è detto ragionevolmente soddisfatto riguardo alle vendite di auto in Italia nel mese di aprile, in uscita questa sera alle 18.00. Cnh Industrial è avanzata dello 0,75% a 6,75 euro dopo la promozione arrivata dagli analisti di Banca Akros, che hanno alzato il giudizio sul titolo ad 'accumulate' dal precedente 'neutral'. Debole invece Ferrari (-0,81% a 39 euro), che ha comunque chiuso il primo trimestre del 2016 con utili per 78 milioni di euro, in crescita del 19% rispetto ai 65 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Battute le attese degli analisti che erano ferme a poco più di 60 milioni.

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