«Waste Recycling» arriva nei padiglioni di Pitti Uomo

Le cisternette che sono state scenografia anche del Teatro del Silenzio sbarcano in un tempio della moda Si tratta di contenitori che trasportano da tutta Italia scarti alla stato liquido

Le cisternette al Teatro del SilenzioLe cisternette al Teatro del Silenzio

Le cisternette al Teatro del SilenzioLe cisternette al Teatro del Silenzio

Santa Croce, 19 maggio 2015 - Tra Pisa e Firenze, negli impianti di Santa Croce e Castelfranco Waste Recyclingtratta ogni anno oltre 400mila tonnellate di rifiuti pericolosi e non pericolosi, solidi e liquidi. E proprio il trattamento dei rifiuti allo stato liquido è negli anni diventato una delle linee business più importanti dell’azienda toscana. Ogni settimana, sono centinaia le cisterne che entrano negli impianti della Waste Recycling per la raccolta dei reflui. Gabbie di acciaio e plastica che quotidianamente trasportano da tutta Italia rifiuti alla stato liquido e che giungono alla Waste Recycling per iniziare il loro trattamento che li trasformerà in liquidi non più inquinanti. Queste cisternette bonificate, impilate ed ancorate una sull’altra hanno dato vita, negli anni, a installazioni suggestive e stimolanti che Waste Recycling firma con il suo marchio Scart, «Il lato bello e utile del rifiuto». Sono state utilizzate per la realizzazione del box office del Dramma popolare di San Miniato o hanno dato vita alla scenografia del Teatro del Silenzio di Lajatico 2014 dove Andrea Bocelli e Placido Domingo si sono esibiti la scorsa estate. «Queste cisterne sono ormai diventate un elemento di costruzione dove luci e colori danno vita a scenografie suggestive e coinvolgenti», dichiara il presidente di Waste Recycling Maurizio Giani «e quest’anno le stesse cisternette parteciperanno ad un altro grande evento che ritrae il meglio del Made in Italy e non solo: Pitti Uomo edizione estate 2015 per l’area Urban Panorama». Il tema generale di questa edizione That’s Pitticolor è il colore e l’Architetto Nicolò Bernardini ha sviluppato il suo progetto prendendo come elemento di base 100 cisternette di Waste Recycling. Il tema del colore è inteso non come colore di abbellimento o decorativo, bensì come elemento di disturbo, ossia colore che sporca, colore come materia dinamica che accoglierà i visitatori nelle numerose installazioni presenti in vari spazi dall’Ingresso in Fureria, alle Postazioni Stampa, in Armeria, all’ingresso Guardia e nello spazio Belfiore. «Quando pensiamo ai rifiuti, vengono spesso in mente i materiali ingombranti, ma il mondo della produzione industriale è estremamente carico di rifiuti allo stato liquido in cui trattamento e la reimmissione nell’ambiente rappresentano un elemento imprescindibile per la tutela del pianeta: percolati di discarica, solventi, fosse settiche, emulsioni oleose, soluzioni saline o con tensioattivi, sono solo alcuni dei numerosi reflui che ogni giorno devono essere trattati per essere smaltiti e reinseriti nel ciclo naturale. È importante che nella società si abbia sempre più consapevolezza di questo processo che è anche un servizio che aziende come la nostra mettono in piedi ogni giorno».

Non è d’altronde la prima occasione in cui quest’anno il nome di Waste Recycling viene accostato al mondo della moda. Anche il calendario Waste Recycling 2015 ha avuto gli scatti firmati dal grande fotografo Andrea Varani artefice delle campagne di grandi nomi della moda. L’occasione è servita per lanciare un nuovo marchio registrato da Waste Recycling per tutto il settore fashion. «Si tratta del marchio “Best Recycling” registrato in tutta la comunità Europea e che certifica - sotto la supervisione di Certiquality - l’avvio a recupero del 100% degli scarti di lavorazione prodotti da chi realizza capi in pelle, in pellicceria, in tessuto, abiti, scarpe e accessori moda in genere. I nostri clienti hanno la possibilità di richiedere l’uso del marchio “Best Recycling” per gridare al mondo che la totalità dei loro scarti di lavorazione è andata a recupero. È tutto sul nostro sito www.w-r.it».