Voucher nel settore industriale. "Occhio, coprono il lavoro nero"

La denuncia di Mainardi (Cgil): "Vi spiego quali sono i rischi"

Loris Mainardi della Cgil spiega i problemi legati ai voucher

Loris Mainardi della Cgil spiega i problemi legati ai voucher

Santa Croce, 4 maggio 2016 - Concerie e calzaturifici usano i voucher. «Nascondono il lavoro nero», tuona la Camera del Lavoro di Santa Croce. Ma non solo: «Si sta creando un fenomeno di dumping all’interno del distretto, senza bisogno che la concorrenza sleale ai nostri prodotti arrivi da economie emergenti che, con i bassi salari e l’assoluta mancanza di costi ambientali, riescono a spuntare prezzi, per noi, irraggiungibili», dice Loris Mainardi (Cgil) che ha parlato del problema anche con l’Associazione conciatori di Santa Croce.

«Ho spiegato ai vertici della categoria rischi e gravità di questo fenomeno – rileva Mainardi – con il quale, senza dubbio, si coprono anche episodi di lavoro nero. Il voucher nel settore industriale è una scelta gravissima, specie da quanto l’utilizzo è stato consentito fino a 7mila 500 euro l’anno».

Ma perché questo sistema non piace ai sindacati? «Sfugge al controllo – aggiunge Tania Benvenuti, coordinatrice Cgil zona del Cuoio –. Non ci sono obblighi da parte del datore di lavori di comunicare inizio e fine del rapporto: si stacca la prima ora e se arriva il controllo si dà prova dello stacco del voucher. Quindi, in teoria, un’ora si paga con voucher e altre quattro o cinque chi vuol evadere le paga a nero. Con rischi bassissimi, secondo noi».

Negli ultimi mesi il sistema è utilizzato nel Comprenso sia da alcuni calzaturifici come da concerie: ogni cedolino vale 10 euro, di cui 2,50 vanno alla previdenza e 7,50 al lavoratore. «Con 7mila 500 euro l’anno di tetto – ammonisce Mainardi – e con l’aggiunta di un quota di nero, si può mandare avanti un rapporto continuativo anche per otto mesi. Ci stiamo battendo perché questa situazione finisca, ne va della qualità del lavoro, dei diritti dei lavoratori, del livello di professionalità che i distretti come il nostro si sono guadagnati sul campo».

Poi c’è l’altro aspetto, quello della concorrenza sleale interna: «Chi paga con voucher ha un costo del lavoro notevolmente inferiore a chi, invece, ha dipendenti regolarmente assunti, o anche interinali o a termine». Nel comprensorio ai sindacati risultano voucher anche nell’edilizia. «Con questo sistema dei voucher il lavoro nero è diventato grigio», conclude Mainardi.

Anche se, ricordiamo, che dal 2011 al 2014 sono state ispezionate 185 aziende (concerie e terzisti) per un totale di 1.024 lavoratori: sono state trovate irregolarità riguardanti 217 lavoratori fra cui 116 totalmente in nero.