Martedì 23 Aprile 2024

La diocesi di Volterra rischia l’accorpamento

La spending review della Chiesa potrebbe provocare un terremoto per il colle etrusco. L’assessore: «Quadro da definire»

Rischio “taglio” diocesi a Volterra

Rischio “taglio” diocesi a Volterra

Volterra, 27 gennario 2015 - «Il quadro è ancora tutto da definire. Meglio usare la prudenza, in questi casi. Certo è che, se la nostra Diocesi rientrasse nel piano di “spending review” della Chiesa di Roma, saremo pronti a difenderci con le unghie e con i denti». Parola d’ordine prudenza, dunque, per l’assessore volterrano Paolo Moschi. In ballo c’è il futuro della diocesi etrusca, che abbraccia ben cinque province (Pisa, Livorno, Siena, Grosseto e Firenze), per un raggio di oltre 1700 chilometri. La premessa, come la cautela, è d’obbligo: negli anni dell’austerity, anche il Vaticano pare sempre più vicino a sposare le ipotesi di accorpamento delle proprie Province, rivoluzionando, in nome di una semplificazione, l’assetto di istituzioni, risorse materiali e personale. La linea che traccerebbe, in buona sostanza, quel solco fra “Paradiso ed Inferno”, non è ancora ben definita: si viaggia ancora su una strada piena di incognite, fra i 100 mila ed i 90 mila abitanti per le diocesi pronte ad essere spazzate via. Il che collocherebbe Volterra, una fra le più antiche e blasonate Diocesi della Toscana, sul filo di lana. In una sorta di Purgatorio, insomma, dove si oscilla fra i circa 90 mila residenti ed gli oltre 80 mila battezzati di tutta la Provincia ecclesiale.

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