Unione Valdera, Terreni attacca: "Brogi poco presente alle riunioni, non si agisce così"

Continua il caso politico dopo l'uscita del comune di Ponsacco

Il sindaco di Lari, Mirko Terreni

Il sindaco di Lari, Mirko Terreni

Casciana Terme Lari, 22 luglio 2016 - "La questione dell’uscita di Ponsacco dall’Unione Valdera - scrive il sindaco Mirko Terreni - rende necessario interrogarci sugli scenari futuri e sull’assetto di governo del nostro territorio. Mi preme, però prima di fare ciò, sottolineare come l’atteggiamento del Sindaco Brogi non soltanto non sia condivisibile nel merito e nel metodo che ha scelto di seguire, ma come sia basato addirittura su dati che non corrispondono alla realtà. Innanzitutto i costi. L’Unione deve diventare più efficace ed efficiente, ma seriamente siamo all’anno 0? Assolutamente no. Tant’è che non è vero che le spese aumentano, né tanto meno che aumentano al ritmo di cui parla il Sindaco di Ponsacco: con il Bilancio 2016 infatti tutti i Comuni dell’Unione risparmiano 550.000 euro rispetto allo scorso anno. Di conseguenza le quote, peraltro già deliberate, sono più basse di quelle del 2015. Non è vero dunque che la spesa che sostiene Ponsacco per stare dentro all’Unione aumenti di 200.000€/anno; nel 2016 anzi diminuisce. Ma non è neppure vero che Ponsacco sia a credito verso l’Ente della Valdera. Tutt’altro: gli ultimi dati della ragioneria ci dicono che, a fronte di un debito nei confronti dell’Unione di c.ca 1.500.000 di euro (fra quote passate non versate e quote 2016 attualmente scadute), il Comune guidato da Francesca Brogi ha versato c.ca 40.000 euro, al contrario dell’Unione che a Ponsacco fra marzo e maggio 2016 ha versato c.ca 200.000 euro, saldando tutte le partite pregresse."  

La risposta del sindaco Terreni sulla questione dell'uscita di Ponsacco non entra solo nei meriti dei costi, ma affronta anche il caso politico. "Tutti invece siamo stati d’accordo sulla necessità di riformare radicalmente la struttura dell’Unione (c’è chi ha cercato di farlo lavorando con fatica nelle sedi proposte e chi invece preferisce strillare sulla stampa, ma questo sta alla responsabilità istituzionale di ciascuno di noi) per raggiungere il traguardo di una maggiore efficacia, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa della Valdera. Ma per far questo erano e sono necessari la determinazione e l’impegno di tutti. Le uniche proposte pervenute da Ponsacco tuttavia non andavano in questa direzione perché miravano unicamente all’ottenimento della localizzazione in quel comune di alcune strutture amministrative. Il che avrebbe comportato il moltiplicarsi delle sedi operative, con un risultato che certo non avrebbe portato a una riduzione dei costi e a una maggiore efficienza. L’altra tematica posta è stata quella dell’accentramento a Ponsacco dei servizi del Comune di Capannoli, questione questa su cui si già espressa il Sindaco di Capannoli e che non mi compete, ma rispetto alla quale voglio soltanto evidenziare come in Valdera siamo abituati a pensare all’associazione di servizi in termini di pari dignità. Può darsi che abbia male interpretato il pensiero di Ponsacco, ma dato che, dall’inizio dell’anno ad oggi, il Sindaco è stata presente solo a 6 riunioni della giunta dell’Unione su un totale di 19, risulta anche difficile poi poter approfondire o trovare un accordo se non ci incontriamo. Addirittura è stato dagli organi di stampa che abbiamo appreso della decisione del Comune di Ponsacco di uscire dall’Unione. Nessuno degli altri Comuni che è uscito ha tenuto un tale comportamento. Spero non sia questo il modo innovativo di far politica per cui sarà ricordata la mia (e la sua) generazione."

La riflessione si è poi spostata sul futuro dell'Unione "A seguito della situazione creatasi oggi - conclude Terreni - non è pensabile non rivedere completamente la struttura dell’Unione anche in virtù dei nuovi obiettivi che questa dovrà darsi. Dopodiché non mi sento comunque di attribuire ai Comuni della Valdera responsabilità per la decisione di Ponsacco. Una decisione che ritengo incomprensibile e puramente localistica sotto ogni tipo di aspetto. Forse però sarebbe stato necessario fare di più per far sì che i Comuni più piccoli si sentissero maggiormente a casa loro in un’Unione più grande e più forte".