Prima di tutto come è scattata in lei la passione che spesso vediamo allo stadio?
Io seguo mio marito in tutto quello che fa e quindi anche nel Tuttocuoio. Diciamo che l'entusiasmo è venuto da solo, facilitato dai risultati e dal coinvolgimento sempre maggiore di Andrea”.
Per lei comunque lo sport non è una novità...
Si è vero. I miei avevano un negozio di articoli sportivi a Santa Croce dove io ho anche lavorato. In più ho praticato a nuoto e sci a livello agonistico”.
Torniamo al Tuttocuoio. In questi anni quale è stato il momento che ricorda con più emozione?
Ce ne sono stati tanti ma devo dire che la commozione del nostro mister dopo la partita con la Spal, durante questo campionato, mi ha colpito molto”.
Donne e mondo del calcio. Che idea si è fatta?
C'è che mi dice: 'ti faremo presidente del Tuttocuoio'. Mai e poi mai rispondo io. Per me la figura del presidente in una società di calcio è una figura maschile. La donna deve esserci ma sempre in punta di piedi. Ognuno insomma deve avere il suo ruolo”.
Il suo rapporto con i giocatori come è?
Per me sono tutti un po' come figli. Uso il bastone e la carota. Abbiamo una squadra giovane e devono stare con i piedi per terra”.
Il Tuttocuoio negli ultimi anni ha raggiunto grandi risultati ma lei ha un sogno nel cassetto?
Lasciare un impianto sportivo a Ponte a Egola e non solo per il calcio. Noi abbiamo il rimpianto di dover andare a giocare a Pontedera e non ci sentiamo a casa nostra. Lo dico sempre ad Andrea, se riuscissimo a realizzare questo sarebbe davvero un grande risultato”.