Una grande famiglia da ottomila persone. Il nostro segreto

Bientina, viaggio nella cittadina più trendy del momento

I Love Bientina

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Bientina 22 novembre 2015 - Stazione strategica sulla «via del ferro» tra Adriatico e mar Tirreno in tempi etruschi, porto sulle rive del lago di Sextum e crocevia delle romane legioni nella conquista dell’Italia centrale, sito imperiale fedelissima a Pisa nel medioevo, dominio dei Medici e dei Lorena poi fino all’ingresso nell’Italia dei Savoia, Bientina ha per secoli vissuto di luce riflessa. Oggi, in pieno ventunesimo secolo la vitalità della città di San Valentino ha reso Bientina un modello da esportare in tutto il comprensorio, stando alle classifiche rese note dal Sole 24 Ore che la collocano tra i 100 migliori comuni italiani tra gli 8100 dell’intera penisola. «Il nostro segreto è difficilmente esportabile» confida Matteo Mariotti, presidente dell’associazione culturale La Torre, colonna dell’associazionismo bientinese che festeggerà a giorni il ventesimo anno di vita. «Siamo un paese di oltre 8mila abitanti che vive in un mix di tradizione e proposte innovative – prosegue - un occhio sempre rivolto al sociale come in un piccolo borgo di poche centinaia di anime». Le associazioni sono vitali per Bientina, e Alessandro Cai del Centro commerciale naturale ne è ben conscio: «Le associazioni locali, incoraggiate e spronate dall’amministrazione che non fa mai mancare il suo aiuto, allestiscono appuntamenti di rilievo, qualcuno già famoso ed atteso di anno in anno ben oltre i nostri confini».

Ne sono un esempio lampante la festa dei commercianti del giugno scorso (l'indimenticabil «noche cubana») o le luci di Natale di quest’anno. Ma non solo i bientinesi doc contribuiscono all’invidiabile stato di salute del paese. Vanessa Thyes e Patrizia Zaffaroni sono due giovani artiste-restauratrici di origine svizzera che proprio a Bientina hanno impiantato la loro attività. «Antichi Decori è nata qui perché Bientina è ormai la nostra casa – dicono – I nostri figli frequentano le scuole del paese, siamo integrate alla perfezione con gli abitanti, artigiani e professionisti collaborano l’uno con l’altro senza invidie o protervie, il centro è accogliente, ordinato ed offre servizi di qualità, tolleranza e sicurezza per gli abitanti». Detto da due cittadine di origine svizzera, non è poco. Non è affatto poco.