Polizia (foto archivio)
Pontedera, 5 agosto 2015 - La polizia sta notificando nuovi avvisi di garanzia, emessi dalla Procura di Catanzaro, a 10 persone, tra cui calciatori e dirigenti, accusate di avere combinato le partite Tuttocuoio-Gubbio, giocata il 29 marzo 2015 e finita 1-0 in favore del Tuttocuoio, Santarcangelo-Ascoli, Gubbio-Santarcangelo, L'Aquila-Grosseto e Juve Stabia-Vigor Lamezia del campionato di Lega Pro 2014/2015. Alcuni erano già indagati nell'operazione Dirty Soccer. Ai nuovi è contestata la frode in competizioni sportive aggravata dall'essere oggetto di concorsi pronostici.
Il Tuttocuoio, da parte sua, smentisce ogni suo coinvolgimento: "Andrea Bagnoli non ha mai rivestito ruoli dirigenziali né di altra natura nell'ambito della nostra società". Il Tuttocuoio, preso atto che Bagnoli "è stato qualificato ex dirigente della nostra società", in una nora "smentisce tale circostanza e precisa" che "non ha mai rivestito ruoli dirigenziali nè di altra natura nell'ambito della nostra società".
Smentisce anche il Gubbio, con la società che si proclama «del tutto estranea ad eventuali situazioni relative alle partite disputate» sottolineando in una nota che «i propri dirigenti e collaboratori, oltre che tesserati della passata stagione, non risultano essere stati raggiunti da alcun avviso di garanzia».
Per quanto riguarda il Grosseto, l'episodio a cui fanno riferimento gli inquirenti prima di tutto non sarebbe riconducibile alla nuova società (nata dopo la mancata iscrizione dell'Us Grosseto) e in ogni caso nell'intercettazione, l'allora direttore sportivo dell'Aquila, Ercole Di Nicola, farebbe riferimento a un non identificato dirigente biancorosso con cui accordarsi per il pareggio, ma la partita finì 1-0 per i maremmani.