Tutti a tavola per aiutare il sogno di Irene: «Con il camper potrò vivere meglio»

Raccolta fondi per la giovane malata. Primo appuntamento da Castero

Franco Bracaloni, Stefano Campazzi, Mirko Terreni, Irene Paumgardhen, Laura Paperini

Franco Bracaloni, Stefano Campazzi, Mirko Terreni, Irene Paumgardhen, Laura Paperini

Pontedera, 29 luglio 2014 - «SONO GIOVANE, e non posso pensare che tutto sia finito qui». La frase di Irene Paumgardhen è l’architrave della sua esistenza. E le sue colonne sono la madre, Donella Re che senza mai perdere il suo sorriso guarda la figlia e la incita: «Irene, ce la farai!». E con questo spirito ieri mattina, nel salone delle Terme di Casciana, è stato presentato il progetto “Tre cene per Irene” che ha visto il Comune di Casciana, con il sindaco Mirko Terreni in prima linea, mettere il suo sigillo per promuovere questa attività benefica. Tre cene, in tre ristoranti della provincia per raccogliere fondi che permetteranno alla 31enne di vivere una vita se non normale, sicuramente più dignitosa. Irene, di Casciana Terme, da quando è piccola lotta per sopravvivere a una serie di tumori che le hanno minato il fisico, ma senza spezzargli la speranze e la voglia di condurre una vita normale.

A SOLI 6 ANNI si è ammalata e tra vittorie e ricadute è arrivata fino allo scorso anno quando è partito un nuovo appello. «Ho bisogno di un camper per potermi permettere di spostarmi, andare a curarmi a Marsiglia, ma anche per fare cose più semplici come andare al mare», spiega la giovane. Il camper servirebbe non solo per abbattere le spese di alloggio in Francia, ma per rendere la vita della malata più “comoda” e in alcune occasioni meno umiliante.

«SONO STATA operata alla vescica per un tumore — racconta la Paumgardhen — e mi hanno sostituito una parte di tessuto con quella dello stomaco. Ma tempo fa un nuovo tumore mi ha intaccato la vescica, proprio da un tumore che colpisce lo stomaco. Non solo, la malattia si è estesa. Quindi sono costretta a convivere con due sacche, una per l’urina e una per le feci. Questo vuol dire che ho continuo bisogno di medicazioni e sostituzioni delle sacche. E farlo in auto è un problema dal punto di vista anche igenico. Oltre all’umiliazione di dovermi mostrare alla gente che passa». Ecco allora che l’appello per dare alla giovane un camper, ha fatto breccia in provincia. La Conad ha abbracciato il progetto di raccolta fondi dando buoni frutti. «Abbiamo raccolto 4.300 euro — spiega Laura Paperini, dipendente Conad — grazie alla volonterosità dei dipendenti e dei clienti dei punti vendita de La Capannina e Capannoli. Ma vogliamo continuare con questa iniziativa».

COSÌ, DA POCO, è scesa in campo anche l’associazione Pisa Quality Restaurants che ha programmato tre cene, «ma non finirà certo qui — commenta Stefano Campazzi — la nostra associazione, che fa parte di Confesercenti spera che presto i “Ristoranti amici di Irene” siano sempre di più». E già giovedì 31 luglio, durante la prima cena al Ristorante Castero verrà consegnata una targa per pubblicizzare che il locale fa parte del circuito “di Irene”. «Forse avremo anche una sorpresa — spiega Franco Bracaloni, del ristorante Castero — l’esposizione della Evantra, la super macchina della Maccanti». Un “regalo” per Irene, appassionata di motori: «Mi hanno tenuto viva nei momenti difficili», spiega la 31enne. Prossimi appuntamenti poi si terranno il 29 agosto al Ristorante la Buca a Pisa e il 26 settembre a “La vecchia Lira” a Volterra. E c’è di più: allo studio la raccolta delle ricette di queste serate per raccoglierle in un libro da vendere nei punti vendita Conad.