Toh, finalmente una parola nuova: ripresa

I dati di Confesercenti: «Timidi segnali incoraggianti». Ma è polemica sull’Expo

 Una passeggiata (bagnata) ieri fra le vetrine di Pontedera. Il momento più difficile è davvero alle spalle?

Una passeggiata (bagnata) ieri fra le vetrine di Pontedera. Il momento più difficile è davvero alle spalle?

 Pontedera, 18 aprile 2015 - Timida ripresa per l’economia. Dopo anni di segno negativo si torna a parlare di numeri preceduti dal segno più. «Secondo le nostre previsioni la spesa annuale delle famiglie sarà dello 0,5%-0,7 per cento in più rispetto allo scorso anno. Possiamo dire che dopo anni di crisi si inizia a rivedere la luce», annuncia Manila Doveri di Confesercenti. I dati non permettono di guardare con serenità al futuro ma perlomeno fanno tirare a commercianti ed esercenti pubblici un sospiro di sollievo. «I dati dei primi 15 giorni di aprile non sono buoni ma ad esempio marzo è andato molto bene – spiega Alessandro Simonelli, presidente Confcommercio Area vasta – e i primi tre mesi dell’anno sono andati decisamente meglio rispetto allo scorso anno. Certo è che rimane sempre molta titubanza perché dopo 6, 7 anni di crisi economica come quella che abbiamo vissuto c’è un’offerta minore rispetto alla richiesta, perché, come si dice in questi casi, il mondo nel frattempo è cambiato».

Si tratta quindi di una leggera risalita nei consumi arrivata prima come sentimento di nuova fiducia e ottimismo e poi nei dati. «Come associazione – continua la Doveri – ci siamo accorti che sta gradualmente finendo la continua chiusura delle attività. C’è stato un momento in cui chi rimaneva senza lavoro decideva di lanciarsi in un’attività in proprio generando start up non professionali che non riuscivano a stare sul mercato per mancanza di formazione. Negli ultimi mesi abbiamo rilevato, grazie ai dati sull’accesso al credito, un ritrovato interesse per l’apertura di nuove attività». Un ritorno alla piccola e media impresa segnalato da Confcommercio, soprattutto per la zona di Ponsacco e San Miniato. I settori forti sono l’enogastronomia, trainata dall’imminente apertura dell’Expo a Milano, e il settore paramedico. «Potevamo sfruttare meglio l’occasione dell’Expo per promuovere il turismo sul nostro territorio – conclude Simonelli –. È un settore su cui dobbiamo ancora lavorare molto, perché siamo ancora troppo abituati a ragionare in maniera settoriale. Certo come rappresentante di Confcommercio sono contento che il nostro territorio sia presente a Milano ma potevamo fare di meglio. La mia polemica è a livello regionale per la poco promozione del made in Tuscany e locale. La Valdera, come territorio, sarà presente all’Expo a settembre, quando praticamente la stagione per le strutture ricettive, penso soprattutto alle attività della costa che hanno risentito di più della brutta estate del 2014, è già conclusa. Potevamo fare qualcosa di meglio da subito e coinvolgere di più tutto il territorio. Ponsacco, Peccioli e Volterra, ad esempio, non credo siano entrati nel progetto Expo».

È presto per dire quali saranno i ritorni economici dell’evento milanese sulla nostra zona. Forse la presenza della Valdera nel mese di settembre, ricordiamo che l’esposizione universale chiude i battenti ad ottobre, può rappresentare un proseguimento del trend estivo, creando una sorta di “stagione allungata“, o forse in autunno conteremo i dati con il rimpianto di aver perso un’occasione irripetibile di essere al centro di un grande evento mondiale.