Tuttocuoio, le accuse del presidente e i giocatori rimasti a casa

Dopo la retrocessione è pirotecnico. Il presidente Andrea Dolfi tira bordate micidiali contro chi, a suo vedere, ha complottato contro il Tuttocuoio. Appena seduto davanti a telecamere e...

Prato-Tuttocuoio, un'azione di gioco (foto Attalmi)

Prato-Tuttocuoio, un'azione di gioco (foto Attalmi)

Ponte a Egola (Pisa), 29 maggio 2017 - Il dopogara Prato-Tuttocuoio in sala stampa è pirotecnico. Il presidente Andrea Dolfi tira bordate micidiali contro chi, a suo vedere, ha complottato contro il Tuttocuoio. Appena seduto davanti a telecamere e taccuini va dritto al sodo. Non fa nomi e cognomi, ma per chi bazzica l’ambiente neroverde non ce n’è bisogno. "Purtroppo retrocediamo senza aver perso – tuona – per cui non posso che dire bravi ai miei ragazzi ai quali nonostante tutto darò un premio. Ma per me la squadra è composta solo da chi è sceso in campo. Il resto, e mi riferisco a tre giocatori assenti per... motivi particolari, ha dimostrato di non avere gli attributi per andare avanti. Questi tre sono stati destabilizzati da un procuratore che gli ha promesso che li avrebbe portati a Lugano, Ancona, dicendogli di badare soprattutto a non farsi male e di pensare solo al futuro. E’ questo il motivo per cui non hanno giocato, ed è la cosa contro cui abbiamo lottato da un mese in qua".

Il futuro comunque è ancora tutto da scrivere: "Vediamo. Abbiamo fatto tanti sacrifici per restare in C. Nei prossimi giorni mi riunirò con Umberto (Aringhieri, ndr) e gli altri per prendere una decisione. Il ripescaggio? Non lo so, è sempre presto. Quello che posso fare ora è ringraziare tutti i miei collaboratori, con i quali abbiamo scritto quattro anni fantastici. Fino a quando il diavolo ci ha messo la coda...".

Dallo stanzone escono uno a uno i giocatori, tutti a testa bassa, qualcuno con gli occhi ancora rossi segnati dalle lacrime, mentre Alessio Di Petrillo, l’ex di turno, non si sottrae alle domande. "Direi che la squadra si è espressa bene – comincia con la sua analisi il tecnico – e questo non era facile vista la giornata torrida. Nelle due partite contro il Prato non ricordo di aver subito tiri o preoccupazioni particolari, ma nonostante questo vado fuori pur non avendo mai perso nella mia gestione (tre partite, tre pareggi, ndr). Se ho potuto comunque svolgere un buon lavoro è grazie ai ragazzi e all’ambiente che ho trovato".

Stefano Lemmi