Ponte a Egola, 6 maggio 2013 - E’ una storia di quelle da raccontare quella della promozione tra i professionisti del Tuttocuoio e non solo perchè è la storia di una piccola realtà di provincia che sale fino al quarto livello del calcio nazionale. La stagione che si è conclusa ieri (c’è ancora la poule scudetto comunque) era infatti stata caratterizzata da un inizio fatto di colpi di scena e fatti clamorosi per poi delinerarsi come una fantastica impresa sportiva.

Il primo ricordo - a ripensarci - non prometteva niente di buono. Era il 7 giugno 2012 e durante una "drammatica" assemblea pubblica all’ex sala Kangaroo, il presidente Andrea Dolfi e tutto il consiglio direttivo confermano le dimissioni in blocco (già annunciate ad aprile) e la volontà di non iscriversi se non arriva un aiuto dal tessuto industriale di Ponte a Egola e in generale dalla popolazione. In realtà i dirigenti vogliono un segnale da parte degli sportivi e il segnale arriva, perchè viene organizzata una sottoscrizione che raccoglie ampi consensi e soprattutto risorse che finiscono nelle casse del Tuttocuoio.

Ad inizio luglio la situazione è già tornata alla normalità. Andrea Bagnoli conferma in blocco la squadra che aveva forgiato nel mercato di dicembre della passata stagione e che era stata autrice di un girone di ritorno splendido. L’unica defezione importante è quella di Scalzo ma arrivano Balde e i giovani Di Giuseppe e Ghelardoni. Il ritiro inizia il 26 luglio, mentre il 30 la squadra viene presentata in piazza Spalletti. Alvini dice che l’obiettivo è migliorare il decimo posto del 2011/2012 ma in cuor so sa che i neroverdi possono lottare per il primo posto. Si inizia il 2 settembre con la clamorosa "farsa" messa in scena dal Riccione al Leporaia. I romagnoli si presentano con due squadre a Ponte a Egola e la Lega assegna ai neroverdi la vittoria a tavolino 3-0. Poi una prima parte di stagione con un percorso netto in casa e qualche sconfitta di troppo in trasferta.

Il primo squillo importante i neroverdi lo suonano il 14 ottobre sul campo della capolista Mezzolara, dove vincono 5-3. Colombo non è in forma ma ci pensa Falchini a trascinare il Tuttocuoio. I neroverdi prendono per la prima volta la testa della classifica dopo la vittoria a Rosignano, dove torna a segnare anche Colombo. Da lì in poi praticamente la squadra di Alvini non si ferma più. Tra dicembre e gennaio perde solo a Lucca e il 6 gennaio, dopo aver espugnato Riccione, si porta a -2 dal Pro Piacenza.

E’ in qualche modo la svolta della stagione. Nel girone di ritorno i neroverdi perdono solo con il Fidenza e dopo il pareggio a reti bianche contro il Formigine mettono insieme quattro vittorie di fila, battendo anche la Lucchese nello scontro diretto (in precedenza Colombo e soci avevano battuto anche il Pro Piacenza e bloccato la Massese) e conquistando la vetta solitaria il 28 marzo dopo la vittoria a Borgo San Lorenzo. Tra la quartultima e la penultima giornata i neroverdi compiono i loro capolavoro. Vincono a Capannoli contro il Forcoli e pareggiano in casa contro la Spal ma soprattutto schiantano il Castenaso in trasferta e conquistano la Lega Pro con un turno di anticipo in seguito alla sconfitta della Massese contro il Riccione.
 

di Luca Calò