"Ragazzi, mandate il curriculum a Piaggio"

Il sogno americano di Pontedera: "Speriamo di ricevere centinaia di richieste"

La presentazione a Milano del nuovo progetto targato Piaggio negli Stati Uniti

La presentazione a Milano del nuovo progetto targato Piaggio negli Stati Uniti

di MARIO MANNUCCI

Pontedera, 8 ottobre 2015-  STUDENTI universitari, studiosi e neo laureati in cerca di affermazione: la Piaggio aspetta i vostri curricula. Vi potrebbero portare (anche) in America, esattamente come dal passato – più o meno lontano – a quello recentissimo hanno già portato in Cina, India, Vientam, Brasile: quadri, impiegati tecnici e operai qualificati. Non sono in vista, si badi bene, assunzioni di massa nel campo degli ingegni, ma, insomma, qualcosa potrebbe succedere visto che a Milano, e davanti a una folta platea di studenti, il capo del marketing di Piaggio Fast Forwad, Davide Zanolini, ha risposto a domande se la nuova iniziativa americana toglierà lavoro d’ingegno a Pontedera con una frase che suona così: «Se domani ricevessi centinaia di curricula dai ragazzi di Pontedera, saremo fieri di vagliarli con attenzione». E allora, studenti, studiosi e neo laureati pontederesi (ma nel senso della Pontedera che in questo campo si allarga alla Valdera, provincia pisana e magari Toscana interna), mandateli subito, questi curricola, alla Piaggio. Il domani è infatti già vecchio di tre o quattro giorni. Della nuova iniziativa in America, dove opera già un centro studi Piaggio a Pasadena, in Florida, insieme alla rete commerciale che ha fornito 300 scooter Beverly alla polizia di New York e in ampliamento con nuovi concessionari, abbiano già parlato. Ma il suo rapporto e collegamento con Pontedera e con i curricula dei pontederesi è forse rimasto un po’ in ombra. Il Piaggio Fast Forwad – letteralmente: Piaggio avanti veloce – si pone il compito non di progettare veicoli, così stato spiegato dallo stesso Roberto Colaninno, bensì di studiare il futuro della mobilità, di capire i bisogni del futuro, ovvero cosa gli uomini del futuro chiederanno.

IN CHIAVE molto più grande, qualcosa di simile, per chi conosce la realtà pontederese, all’Urban Center che studia con giovani architetti ‘volontari’ progetti non tutti destinati a essere realizzato ma che, intanto, fanno sognare. Nel Fast Forwad di Cambridge operereranno stilisti, grafici e creativi di ogni genere, categorie che secondo Zanolini sono qualcosa di diverso «dagli ingegneri e tecnici che continueranno a progettare veicoli a Pontedera». Affermazione di Zanolini, quest’ultima, tesa a rassicurare e che non escoludee, par capire presenze pontederesi (sempre della ‘grande Pontedera’ si parla). anche in America. Vedremo come si evolverà questo nuovo capitolo dello storico problema, che però è stato anche una risorsa, di una grande azienda che vuol essere mondiale partendo da una piccola città.