Venerdì 19 Aprile 2024

Atti sessuali con una minorenne, rinviati a giudizio due allenatori

Chiuse le indagini, a maggio il processo: "Ma noi siamo innocenti"

L’INCHIESTA Secondo l’accusa uno dei due giovani avrebbe abusato della ragazzina mentre l’altro deve rispondere del reato di atti osceni

L’INCHIESTA Secondo l’accusa uno dei due giovani avrebbe abusato della ragazzina mentre l’altro deve rispondere del reato di atti osceni

Pontedera, 23 novembre 2014 - IL PROCESSO porterà ad un prima verità giuridica così da fare chiarezza su una vicenda che vede coinvolti una ragazzina minorenne (all’epoca dei fatti) e due istruttori sportivi. Tutti i protagonisti di questa triste storia sono del Comprensorio del Cuoio. I fatti, però, sarebbero avvenuti a Grosseto durante un campus estivo della società sportiva. E a Grosseto il sostituto procuratore Maria Navarro, che ha condotto le indagini alla fine dell’estate scorsa, ha chiesto al gip Marco Bilisari di valutare la sussistenza degli indizi di colpevolezza. L’udienza preliminare si è svolta nei giorni scorsi al termine della quale è stato disposto il rinvio a giudizio per entrambi. Queste le accuse: atti sessuali con minorenne, per uno dei due, e atti osceni in luogo pubblico, per l’altro. L’accusa relativa agli atti sessuali è quella che riguarda i minori di sedici anni, quando questi siano stati affidati a persona che abbia ragioni di cura.

TUTTO questo sarebbe accaduto, appunto, nel grossetano, durante quella che avrebbe dovuto essere un’estate spensierata di sport e socializzazione in un pezzetto della splendida Maremma. Ma non sarebbe andata a finire proprio così per una ragazzina adolescente che, insieme ad altri coetanei, si trovava a frequentare quel campus. Proprio in quel periodo, appunto, la ragazzina sarebbe stata oggetto — secondo quanto da lei stessa raccontato, testimonianza sulle quali la magistratura ha condotto le indagini — di attenzioni morbose da parte dei due ragazzi. In un caso si sarebbe arrivati all’abuso sessuale, mentre in un secondo caso, soltanto ad essere stata costretta a subire atti osceni in luogo pubblico.

POCO PIÙ di un anno fa si era svolto un incidente probatorio, cioè un’anticipazione del dibattimento, necessario alla magistratura per comprendere quale elementi vi fossero per portare avanti l’azione penale. Di fronte al giudice delle indagini preliminari furono sentiti come testimoni i compagni della ragazzina in quel campus. L’episodio denunciato, e avvenuto nel 2011, però non avrebbe avuto testimoni diretti. Nell’agosto scorso, appunto, davanti al complesso degli atti di indagine, il sostituto procuratore Maria Navarro ha chiesto per entrambi gli istruttori il processo che ora sappiamo inizierà a maggio come ci confermano i due sportivi che dovranno rispondere delle pesanti accuse: «Con i nostri avvocati daremo battaglia in aula, siamo sicuri della nostra innocenza, e lo dimostreremo – ci dicono al telefono –. Nella società sportiva per cui lavoriamo, e non abbiamo mai smesso di farlo, c’è stata e c’è tanta solidarietà intorno a noi. Ci saranno anche testimonianze a nostro favore». Ieri pomeriggio i genitori dei ragazzi che frequentano l’impianto sportivo sono stati informati dagli stessi diretti interessati di questo ulteriore capitolo della vicenda. Anche questo ce lo confermano loro stessi: «Queste persone erano preparate anche a questa notizia - aggiungono i due allenatori - non abbiamo mai nascosto alcunchè e abbiamo sempre tenuto informata la società e le famiglie degli atleti su questa storia».