Piaggio, dalla "cassa" alle ferie. Ultime ore di lavoro (con sciopero) / FOTO e VIDEO

L'astensione dal lavoro proclamata dalla Usb. Il corteo entra in Comune

Lo sciopero Piaggio a Pontedera

Lo sciopero Piaggio a Pontedera

Pontedera, 29 luglio 2016 - Ultimi giorni, ultime polemiche e ultimo “scioperino” – niente di paragonabile ai 63 giorni di fila del 1962, il mitico scioperone – dei lavoratori e del sindacato, diviso, della Piaggio. Per la verità, una parte dei lavoratori è già ‘in ferie’ sotto la copertura della cassa integrazione, mentre altri sono ancora in fabbrica. Dove però resteranno per poco, questione di ore più che di giorni, prima dell’arrivederci a settembre.

Per stamani l’Unione Sindacale di Base, Usb, ha proclamato uno sciopero che rientra un po’ nella tradizione Piaggio all’immediata vigilia delle ferie e che secondo l’Usb è "l’unica arma per ottenere dall’azienda il rientro di lavorazione ora fatte all’estero". Mentre, sempre secondo l’Usb, "c’è invece il pericolo che venga trasferita in Vietnam la produzione di altri 6 motori". L’Usb vuole perciò aprire una vertenza, la classica vertenza anche con scioperi e magari manifestazioni, mentre per la minoranza “moderata” della Fiom e per la Fim e la Uilm "l’importante è rinnovare i contratti di solidarietà per assicurare ancora tre anni di ammortizzatori sociali, visto che la cassa integrazione, attualmente e temporaneamente in atto, ne assicura soltanto due". A questo proposito la Uilm ricorda che anche in fabbriche dell’indotto, a cominciare dalla Ristori e quindi la Pieracci, "c’è il pericolo di licenziamenti a settembre proprio perché sono scaduti gli ammortizzatori sociali".

Un momento del corteo

Per la maggioranza più radicale della Fiom, come è noto, i sindacati “moderati” si accontentano invece di "chiedere l’elemosina alla Piaggio", visto che la sua proposta anche di ottenere 5 mila euro di arretrati è stata respinta dall’azienda, mentre per la Uilm "al momento non ci sono purtroppo altre strade che assicurare intanto i contratti di solidarietà". La stessa Uilm fa anche presente che "bisogna parlar chiaro ai lavoratori e non illuderli, visto che il mercato europeo delle due ruote è crollato dal 60%, ma al tempo stessa invia al sindaco Millozzi e alla Regione Toscana le 2mila firme di appoggio alla sua mozione in cui si chiede, anche in questo caso, il rientro di lavorazioni a Pontedera. 2 mila firme per coinvolgere in questa situazione anche gli enti locali, Comune e Regione".

A settembre, comunque, ci sarà il referendum per chiedere ai lavoratori quale linea tenere. La Fiom, per la verità, li aveva già coinvolti, ma con votazione per alzata di mano e al termine di assemblee conclusesi, al momento del voto, con pochi presenti. I quali, per un totale di circa 350 su 2770 dipendenti, avevano però approvato la piattafporma Fiom, respinta dalla Piaggio senza neanche una vera discussione.