Sanità, prime 400 firme per andare con Pisa: "Vogliamo il Cuoio nell'area della Costa"

Nasce un comitato guidato dal dottor Massimo Tesi

Tre Comuni vogliono andare verso Firenze, ma c'è chi dice no

Tre Comuni vogliono andare verso Firenze, ma c'è chi dice no

Pontedera, 7 luglio 2015 - Ci sono le prime 400 firme per portare il Comprensorio del Cuoio nella «nuova» sanità pisana. Le raccoglie un comitato che vede al timone Massimo Tesi, un medico di lungo corso, montopolese, da sempre impegnato in politica. «Ma qui – dice Tesi, oggi militante di Italia Unica – siamo oltre i partiti, ci sono sensibilità diverse e un solo obiettivo: portare la zona cuoio in quella che sarebbe la sua giusta e naturale collocazione, ovvero l’area vasta della costa. Ci stiamo muovendo in tutti i Comuni, la raccolta è partita bene sul Castelfranco e Orentano e, in questi giorni, daremo il via anche a Santa Croce, Montopoli e San Miniato».

L’impegno, tuttavia, è su due livelli: c’è anche quello, se mai il Comprensorio arriverà in fondo a questa storia con tendenze diverse, a chiedere che ognuno passano andare dove vuole. San Miniato è politicamente già orientato su Firenze, Santa Croce «barcolla», Castelfranco e Montopoli sembrerebbero attirati in modo conclamato da Pisa. «Il problema politico è tutto in casa Pd – dice Tesi –. Se salta la scelta unica per la sanità, salteranno anche la Società della Salute e le sue poltroncine e l’Unione dei Comuni che è zoppicante dal giorno che è partita». A minare il progetto sanitario unico è proprio la popolazione. A Montopoli e Castelfranco lo stesso Pd avverte che l’attrazione è Pisa, come lo sarebbe stato negli anni ’90 quando l’allora Pci con una manovra di partito a livello di zona fece in modo che nascesse l’Asl 11: se allora il Comprensorio del Cuoio avesse scelto l’area pisana chissà cosa ne sarebbe stato dell’Asl 11 e se mai sarebbe nata. Probabilmente no.

A Montopoli la lista di Damiano Carli, «Progetto Insieme», ha iniziato a raccogliere firme per fare un referendum comunale in modo da mettere in angolo la giunta con l’espressione popolare. Un’iniziativa in questa direzione sta partendo anche a Castelfranco. Da San Miniato è stata lanciata l’idea di un referendum di zona che, se non altro, permetterebbe al Comprensorio di scegliere in maniera compatta. Il trasferimento in blocco verso Pisa non è chiaro quali scenari aprirebbe, sopratutto sulle strutture già esistenti. A Partire dall’ospedale di San Miniato che per i piani dell’attuale Asl è di fatto in fase di chiusura. In vista di questi grandi cambiamenti in atto e delle scelte che dovranno seguire sono state congelati investimenti importanti, a partire dalla costruzione della Casa della Salute di Ponte a Egola.

Carlo Baroni