Sul pulmino salgono solo i bimbi rom

L'assessore Canovai: "Semplice questione logistica"

Scuolabus (foto di repertorio)

Scuolabus (foto di repertorio)

Pontedera, 21 aprile 2015 - I fatti, atteniamoci esclusivamente a questi così che ognuno si senta libero di interpretare la notizia così come meglio crede e secondo la propria sensibilità. Perdonate l’incipit (un po’ pomposo) ma era necessario: la materia riguarda bambini e affronta un tema delicato. I fatti, dicevamo. Il Comune di Pontedera utilizza una delle linee del pulmino scolastico per una decina bambini di etnia rom, che frequentano le scuole elementari del capoluogo. Sostanzialmente lo scuolabus parte da Pontedera e raggiunge un casolare isolato a Gello dove fa salire una decina di ragazzi. Quindi, riparte alla volta delle scuole lasciando alcuni bimbi alle elementari della Madonna del Braccini, altri al Curtatone e Montanara e altri ancora istituti della zona. Perché? Qui sta il punto cruciale.

L’assessore Canovai spiega: «Il servizio del trasporto pubblico – dice – è di competenza dell’Unione dei Comuni. Noi, a Pontedera abbiamo organizzato il servizio su sei linee. All’interno di queste possiamo decidere, per esigenze particolari, di diversificare i percorsi su ogni singola linea in base alle esigenze che individuiamo. E, all’interno di questa logica, portiamo anche questi bambini, perché sono anzitutto bambini, che abitano tutti nello stesso posto». Insomma, il Comune spiega che siccome il podere è lontano è inutile che a raggiungerlo siano tanti pulmini diversi: meglio che ci vada soltanto uno così da razionalizzare il servizio («nessuna linea esclusiva. Questo servizio risponde alle esigenze di queste famiglie ma non è pensato solo per loro»).

Una spiegazione alla quale se ne aggiunge anche un’altra. Alcuni genitori, infatti, si erano lamentati per il comportamento sul pulmino di alcuni ragazzini rom che – a loro dire – era stato un po’ sopra le righe. «E’ vero – conferma Canovai – ma questo non significa niente. Ci sono anche alcuni bambini pontederesi doc che sono ‘scalmanati’. Quando si sale su un pulmino non ci sono più rom o italiani: ci sono soltanto studenti. Ripetiamo la scelta è dettata soltanto da una questione logistica che va bene per quest’anno scolastico ma magari l’anno prossimo potrebbe anche cambiare». «E’ un modo – conclude Canovai – per far tornare bene il giro previsto dal pulmino e per conciliare un bisogno di razionalizzare il trasporto. Quindi, non è una corsa eccezionale e se qualcuno che abita in quella zona vuol usufruire di questo servizio può contattarci e faremo salire anche lui».

Saverio Bargagna