Mercoledì 24 Aprile 2024

"Pontederesi, tocca a voi dare vita al palazzo"

Come riconvertire il palazzo pretorio. Parte il processo partecipativo: "Servono idee"

Il palazzo pretorio apre le suo porte (Germogli)

Il palazzo pretorio apre le suo porte (Germogli)

Pontedera, 26 novembre 2014 - COME riutilizzare 1.800 metri quadri del palazzo più storico della città, piazzato nel bel centro della via principale? Una domanda complicatissima che l’amministrazione comunale di Pontedera non avrebbe voluto porsela. Ma il palazzo pretorio un anno fa, il 13 settembre per l’esattezza, ha visto sparire la sede distaccata del tribunale diventando un grande scatolone vuoto.

«VOGLIO ripetere anche questa volta – punta il dito Simone Millozzi – che la scelta del Governo di sopprimere il nostro tribunale è stata miope perché le scelte vanno misurate con le varie realtà. E Pontedera era un esempio positivo in quanto il suo tribunale era nei primi 5 posti nella classifica dell’efficienza per le sedi distaccate».Ma ora è il momento di guardare avanti e di scrivere un nuovo capitolo di questo edificio che dal 1.300 può vantare le sue origini, come ha poi spiegato lo storico Michele Quirici di Tagete Edizioni. Un palazzo che è cambiato nei secoli allargandosi pezzo dopo pezzo, con tante modifiche che dal 1700 in poi hanno stravolto il porticato, la torre dell’orologio e poi le prigioni.

«SU QUESTO edificio le notizie sono poche – confessa Quirici – forse una ventina in tutto perché i documenti non ci sono». E per capire cos’é oggi il palazzo pretorio le due neo laureate in architettura Michela Vivaldi e Martina Baldelli hanno ripercorso il suo sviluppo nella loro tesi di laurea. Così ieri, simbolicamente, è stata aperto il nuovo capitolo. Come trasformarlo? «Questa è una delle partite più importanti della città – ammette Millozzi – per il suo futuro. Ma non vogliamo scelte calate dall’alto. Ecco perché abbiamo avviato un percorso partecipativo per discutere con i cittadini le migliori proposte che arriveranno». Ma c’è già un punto fermo, dice il sindaco: «Gli uffici del giudice di pace devono stare qui perché attualmente si trovano in un altro edificio privato dove paghiamo l’affitto».

A GUIDARE il processo partecipativo sarà l’Urban Center, associazione pontederese guidata da Andrea Mannocci: «Da domenica a gennaio ci saranno una serie di eventi che coinvolgeranno cittadini e associazioni. Il compito dell’Urban center sarà quello di stimolare le riflessioni e raccogliere le idee». Poi a gennaio si chiuderà questo “sondaggio” di proposte per valutare la fattibilità. Durante questo cammino, ci saranno anche degli incontri con “testimoni” di altre città che sono riusciti a convertire palazzi “dimenticati”.

Intanto, ai pontederesi viene offerta la rara possibilità di visitare il palazzo proprio come due anni fa. Domenica alle 10.30 prima assemblea pubblica nell’ex tribunale per presentare il percorso partecipativo. Seguirà l’attesa visita delle stanze “segrete e inaccessibili”: le suggestive carceri (che in questo caso saranno completamente visitabili) e gli archivi. Poi, seguiranno altri sei appuntamenti fino al 31 gennaio. Due mesi per dare un futuro a un palazzo che non può rimanere vuoto. di NICOLA PASQUINUCCI