«Noi, testimoni dell’inferno Per caso non siamo entrati nel museo assaltato dall’Isis»

Parla una coppia di pensionati in crociera

L'attentato in Tunisia

L'attentato in Tunisia

Pontedera, 27 marzo 2015- «Abbiamo avuto fortuna». Così inizia il racconto di quei giorni a bordo della Costa Fascinosa, Amedeo Pedini, pensionato di Pontedera, della frazione della Borra per l’esattezza. Amedeo si trovava con la moglie Mila sulla crociera coinvolta nell’attentato a Tunisi lo scorso 18 marzo. «Siamo partiti, io e mia moglie, con dei nostri amici fiorentini che abbiamo conosciuto durante un’altra crociera. Loro quel giorno, durante la tappa tunisina, volevano fare l’escursione “Cartagine e i tesori del museo del Bardo”. Io però non sono particolarmente amante dei musei e alla fine abbiamo scelto la gita che prevedeva la visita alla Medina, la vista panoramica di Tunisi e un giro per i mercatini tipici». Un cambio di programma che ha salvato i turisti pontederesi dalla possibilità di essere coinvolti nell’attentato rivendicato dai miliziani dell’Isis che ha causato la morte di 23 persone, di cui 18 turisti occidentali. In una crociera ogni tappa è caratterizzata da alcune gite organizzate e i crocieristi possono di volta in volta scegliere se e quale escursione intraprendere. Basta una crocetta per prenotare un’escursione. Una crocetta che in questo caso ha cambiato la vita dei vacanzieri della Costa Fascinosa.

«Mentre eravamo in giro per i mercatini ho sentito una sensazione strana – confessa Amedeo – ma solo al nostro ritorno in nave, intorno alle 14, ho ricevuto una telefonata dall’Italia che mi avvisava di cosa fosse accaduto al museo del Bardo, poi abbiamo acceso la tv e visto le immagini. La nave è ripartita poi di notte per aspettare il ritorno di tutti ma il clima sulla crociera non era più lo stesso». A bordo di una nave da crociera, si condividono molte cose. Si diventa un po’ una grande famiglia, si ha un tavolo assegnato per i pranzi, un gruppo per le escursioni e moltissimi momenti per socializzare. «Al ristorante – continua Amedeoeravamo vicini di tavolo del gruppo di impiegati comunali torinesi che sono rimasti coinvolti nell’attentato. La vacanza era partita nel migliore dei modi con la scelta di compagni di viaggio conosciuti durante un’altra crociera e poi la bella sorpresa della società che ci ha spostato dalla nostra cabina con terrazzo a una suite». E poi tutto è cambiato: «Nei giorni successivi all’attentato ormai il clima di festa si era rotto.