Giovedì 25 Aprile 2024

Stupro in villa, la svolta: "Processo immediato"

La Procura accelera nei confronti dei due ventenni

Polizia

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Pontedera, 20 dicembre 2014 - Chiesto il giudizio immediato per i due giovani della Valdera che si trovano in carcere a Sollicciano, da cinque mesi, per la vicenda del presunto abuso sessuale consumato nel luglio scorso ai danni di una coetanea, e che si assume essere avvenuto all’esito della somministrazione del Ghb. Lo conferma l’avvocato Salvatore Salidu che, insieme ad Angela Maria Odescalchi, difende uno dei due giovani. Per due volte, l’ultima poco più di una settimana fa, ai ragazzi è stata negata un’attenuazione della misura cautelare in essere. L’arresto, lo ricordiamo, scattò nell’agosto scorso, poco più di un mese dopo quella sera del primo luglio in cui i ventenni insieme a due ragazze (la presunta vittima, e l’amica diventata la testimone oculare) fecero festa a bordo piscina di una villa. Qui vengono bevute vodka e schweppes. Solo una delle due ragazze non bevve quest’ultima bibita: e sarà la testimone di quel festino.

L’altra invece dopo le bevute avrebbe avuto un rapporto prima con uno e poi con l’altro ragazzo. E’ nelle ore successive, per lo stato di confusione in cui sarebbe caduta la presunta vittima, che la vicenda assume altri contorni che porteranno la ventenne supportata dalla testimonianza dell’amica, a presentare una denuncia per abuso sessuale aggravato dal fatto che sarebbero state usate sostanze stupefacenti. Scattano le indagini. Il Ghb (droga dello stupro) viene trovato quattro giorni dopo nelle bottiglie di schweppes, gli inquirenti scandagliano la vita dei due ragazzi, a partire dalle conversazioni e dallo scambio di file sui social.

Prende forma un quadro accusatorio sul quale, per il rischio di reiterazione del reato, i due finiscono in cella. La scarcerazione era stata negata nel mese di settembre, e il Gip Cipolletta nei giorni scorsi – nonostante stavolta ci fosse il parere favorevole del pubblico ministero Aldo Mantovani – ha rigettato nuovamente l’istanza di attenuazione della misura con i domiciliari. Neppure l’esame dei capelli, che ha aperto la strada per nuove letture della vicenda, è servita a fare cambiare idea al giudice. Secondo il test non c’è la prova che il Ghb sia stato assunto dai tre, anche se la perizia del consulente del pubblico ministero, lascerebbe spazio a diverse interpretazioni.

Ora però il caso che da mesi divide l’opinione pubblica tra colpevolisti e innocentisti, è arrivato ad una fase cruciale e delicata: il giudizio immediato. Un giudizio che ha come cardine «la prova evidente», ma che non pregiudica alle difese di chiedere il rito abbreviato o di andare al processo pubblico davanti al collegio. Le difese, Annarosa Francini e Caterina Marcacci Belaise, e Salvatore Salidu e Angela Maria Odescalchi, stanno aspettando di prendere visione degli atti, passaggio fondamentale per compiere scelte e definire strategie. Processo fissato per marzo.

Carlo Baroni